José Mourinho ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport dove ha parlato dell’arrivo alla Roma, di Dybala, Belotti, del mercato e non solo.
L’allenatore portoghese ha tirato un sospiro di sollievo quando la clausola per Dybala non era più esercitabile: “Per noi è oro: la gente conosce il suo potenziale da giocatore ma quello come ragazzo non è inferiore. Quando non era più esercitabile la clausola, ho dormito meglio”.
Sul futuro e la possibile partenza ha detto: “Non ho mai pensato di andarmene, anche se ho ricevuto due offerte dall’Arabia: alla proprietà ho detto che non avrei accettato. Ho sempre fatto il mio lavoro senza pensare al dopo. Sento che c’è rispetto da parte del club. Per una parte poi mi sentivo prigioniero della parola data a Budapest, quando ho mimato della permanenza. Alla fine, però, non è l’unico motivo per il quale sono rimasto”.
Su Belotti e l’attaccante da comprare: “Belotti resta: farà una stagione produttiva. Per l’attaccante al posto di Abraham c’è un nome: io l’ho fatto ma mi hanno detto che non è possibile prenderlo. Morata? Ti dico: non è Mbappé. La foto con l’attaccante immaginario? L’ho fatta per ridere, non c’era provocazione”.
L’allenatore portoghese ha poi parlato anche dei giovani: “Pagano diventerà bravo, come Bove. Pisilli ha la testa giusta ma deve crescere fisicamente”.
Sull’arrivo alla Roma: “Sentivo la voglia della proprietà di crescere e il progetto triennale c’era. Di solito uno che ha vinto tanto come me, non accetta club con progetti potenzialmente minori, mi viene in mente solo Ancelotti all’Everton”.