Manca una settimana alla finale di Conference League tra la Roma di Mourinho e il Feyenoord. Il tecnico portoghese ha la possibilità di aggiungere al suo ricco palmares un altro trofeo europeo e riportare al successo i giallorossi dopo 14 anni. L’appuntamento di Tirana, allora, diventa decisivo per le sorti di un’intera stagione. Tutti, nell’ambiente, vogliono farsi trovare pronti per far bene, anche il recuperato Spinazzola.
Ai microfoni di Sky Sport prima e i conferenza stampa poi, lo Special One ha parlato dell’importanza della finale e si è soffermato sull’annata giallorossa, ricca di alti e bassi. A una sola giornata dal termine della Serie A è infatti inevitabile fare un resoconto. Le sue dichiarazioni.
Mourinho non ha dubbi: quella contro il Feyenoord sarà la sua finale più importante: «Anche se il prestigio delle competizioni è diverso, questa per me è la più importante di tutte, perché le altre sono già giocate. Questa invece bisogna giocarla e bisogna vincerla».
Sul cammino in campionato e come la Conference ha condizionato l’andamento in Serie A, Mourinho è sicuro: «Abbiamo giocato quattordici partite e la finale sarà la quindicesima. Abbiamo iniziato ad agosto e viaggiato tanto, giocando qualche partita veramente difficile, con trasferte lunghe. Poi ci sono state conseguenze sul campionato, perché giocare quattordici partite di giovedì e poi giocare subito un match di Serie A, quasi sempre contro squadre che avevano una settimana per prepararle ci ha causato perdita di tanti punti. Quando guardo la classifica di Serie A, mi vengono subito in mente le partite di giovedì e gli errori arbitrali. Questa Conference è stata dura, però se poi vinciamo la Coppa e si fa la storia, alla fine diciamo: ‘Ok, bene’, però bisogna vincerla. Dobbiamo fare di tutto».
Per Mou, infine, il Feyenoord ha un piccolo vantaggio: «Loro hanno già il grande vantaggio di avere il campionato chiuso e lavorano tranquilli. Noi invece stiamo ancora giocando partite importanti in campionato. Io però dico sempre che quando si arriva in finale si deve dimenticare tutti questi piccoli problemi ed essere consapevoli che è una partita che vogliono giocare tutti, ma che tutti vogliono vincere che è la cosa più importante».
«Kumbulla è l’unico punto di connessione con l’Albania? Con lui o senza di lui, i tifosi albanesi devono stare tutti dalla nostra parte. Se la Roma vince, i tifosi vincono, questo deve essere più che sufficiente: bisogna essere più vicini a noi che al Feyenoord. Per me è un piacere disputare la finale a Tirana, ci vado per la prima volta, è uno dei pochi paesi in Europa dove non sono mai stato. Il campo è per pochi spettatori per due club come Roma e Feyenoord, anche uno stadio da 70.000 persone sarebbe piccolo per il livello delle due squadre, il Bernabeu sarebbe sold out, questa è l’unica nota negativa. Un paese come l’Albania, però, merita questa opportunità. Ho anche giocato una finale di Supercoppa Europea in Macedonia del Nord, sono belle occasioni per realtà che amano il calcio».
Sulla possibilità di rimanere fuori dall’Europa Mou non si sbilancia: «Il rischio esiste, lo scenario non è impossibile. Ci sono due finali da giocare, ipoteticamente si possono perdere entrambe e finire fuori dalle competizioni europee, io e i giocatori lo sappiamo. Non è una situazione facile da gestire, io penso solo a venerdì. Ci sono diverse opinioni su questa difficile situazione, ma noi dobbiamo provare a vincere venerdì (e magari recuperare qualcuno che è al limite) e poi a vincere mercoledì. Se chiedi il mio parere, io penso a vincere venerdì, ma tutti nell’ambiente devono pensarla così».
Sulla situazione infortunati: «Mkhitaryan ha avuto quell’infortunio contro il Leicester, ci vuole del tempo. Non ha nessuna possibilità di giocare venerdì contro il Torino e ne ha poche per mercoledì. Zaniolo invece ne ha poche venerdì e spero ne abbia più per la finale, ma se avesse più possibilità io lo farei giocare già in campionato. Smalling non ci sarà in Serie A, Karsdorp è quello più possibile da recuperare».
Sulla prestazione di Spinazzola in campionato, dove è tornato titolare, Mourinho ha parole d’elogio: «Spinazzola ha giocato 45 minuti contro il Venezia molto bene, peccato per il cartellino giallo. A destra non abbiamo Karsdorp mentre a sinistra abbiamo qualche soluzione in più. A Leo piace giocare più sul sinistro, ma nelle difficoltà dobbiamo lavorare con quello che abbiamo: se deve giocare a destra, giocherà a destra».