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Roma, Mourinho: “Se avessimo 6 difensori, potremmo giocare anche ogni tre giorni”

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José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Lecce, gara valida per l’11ª gara di campionato, in programma domenica 5 novembre alle 18:00. Quella dell’Olimpico sarà una sfida tra due squadre in cerca di riscatto: la Roma dopo la sconfitta di San Siro contro l’Inter, e il Lecce che va alla ricerca di una vittoria che manca dal lontano 22 settembre 2023. Tra i vari temi toccati dall’allenatore portoghese durante la conferenza, quest’ultimo si è soffermato in particolare su

Mourinho Roma

Roma, la conferenza stampa di Mourinho per il Lecce

Mourinho ha iniziato la propria conferenza stampa parlando: “Noi abbiamo 5 giocatori di un altro profilo per sostituire gli infortunati. Zalewski e Bove non sono prodotti finiti anche se giocano nella Roma. Sono esigente con me stesso e quando non sono soddisfatto è un sentimento difficile da vivere. Dopo la partita con l’Inter avevo un sentimento contrario: abbiamo fatto una partita in accordo con le nostre possibilità. Se abbiamo un po’ di fortuna siamo noi che vinciamo 0-1. Abbiamo avuto quello che ci aspettavamo, anche se con poche opportunità per vincere. Sono rimasto triste per lo sforzo dei giocatori che hanno giocato due giorni prima. C’era gente stanca contro gente fresca. Abbiamo a metà Paulo, ad un terzo Renato e non ci sarà Paredes”.

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Ha poi proseguito: “Infortuni? Una cosa è un giocatore infortunato e un’altra è uno che ha una storia clinica. Questi sono quelli che ciclicamente hanno problemi che si ripetono stagione dopo stagione. Chi si infortuna, se non grave, si può fare qualcosa a livello di prevenzione. Bale ad esempio è stato al Real per 4-5 anni ma la sua storia clinica non gli permetteva di stare a disposizione per tanto tempo. La Roma ha diversi giocatori così: sono contento di averli in determinati momenti. Quando non ci sono non ci sono. Dybala e Renato non sarebbero qui se non avessero una storia clinica”.

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L’allenatore giallorosso ha infine concluso: “Le fasce? Cerchiamo di fare il meglio possibile per la squadra. I giocatori giocano per necessità, per cercare di avere il meglio. Abbiamo 38 partite in campionato, qualcuna in Coppa e in Europa League. Ci sono squadre che hanno più potenziale per questo e altri meno. Se avessimo sei difensori centrali potremmo giocare anche ogni 3 giorni. Poi se diventano 4, 3 o 2 diventa tutto più difficile. La parola alibi non si utilizza anticipatamente nel calcio. Io capisco che c’è tanta gente arrivata col paracadute nel calcio: non è il loro mondo, vengono per status e per politica. Non sono nati qui: queste tipe di persone però devi rispettarle. Non sanno che significa giocare ogni 3 giorni. Poi ci sono persone che hanno lavorato nel mondo del calcio: nei club ad esempio che sanno come funziona. Ogni volta che giochiamo in Europa siamo sempre la squadra che soffre di più. Il nostro club dovrebbe fare qualcosa a livello istituzionale in modo che non sia sempre io a parlare qui a voi riguardo questo aspetto”.