I giallorossi sono chiamati a riscattarsi dopo la sconfitta per 1-4 in casa del Genoa patita nell’ultimo turno di campionato. L’occasione arriva allo Stadio Olimpico domenica 1° ottobre alle ore 20.45 contro il Frosinone dell’ex Di Francesco. Si tratta, dunque, di un derby tra squadre della regione Lazio. José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Frosinone, partita valida per la 7ª giornata di Serie A.
José Mourinho ha iniziato la conferenza stampa pre Roma-Frosinone parlando del brutto momento della squadra: “Vogliamo vincere la prossima partita, nessuna scusa, dobbiamo cercare di migliorare. Dobbiamo avere il coraggio di entrare in campo domani, avere il coraggio di accettare una reazione di grande romanismo che può essere un supporto o può essere una manifestazione di scontento. Dobbiamo avere rispetto per il Frosinone. Io in questo momento non sono il problema della Roma, ci sono molte persone che danno opinioni senza stare all’interno del club, però mi aspetto di più da me stesso, ma anche dagli stessi giocatori.“
L’allenatore della Roma ha proseguito senza nascondersi dietro ai problemi: “L’infortunio di Llorente non è una novità, è la sua storia clinica. Cci ha messo in difficoltà, ma in questo momento non bisogna trovare alibi e non bisogna dare colpa a nessuno. È una situazione che sapevo perfettamente che sarebbe potuta succedere. Nel momento in cui con il Genoa abbiamo fatto gol la squadra ha dovuto fare un cambio. Cristante è un calciatore che riesce a darci tanto: sa pensare gioco e ha grande dinamismo. Non era un genio con la palla ma adesso è migliorato”.
L’ex allenatore del Chelsea ha ipotizzato un centrocampo a 4 per la gara contro il Frosinone: “Per giocare a 4 devo mettere in campo Costa, lui sarà convocato comunque. Ma per giocare a 4 devo mettere per forza El Shaarawy e Costa sugli esterni. Dybala non può giocare da ala, dimostra stanchezza già stando al centro, figuriamoci sull’esterno”.
Mourinho ha poi concluso: “Se una persona sta bene e se la sente, non esiste un terzo, un quarto e un quinto anno, non c’è differenza, quando alla fine non sentirai più l’amore che ti spinge a continuare allora arriverà il momento di dire basta. Adesso è un momento difficile che va affrontato e fa parte del gioco. In questo momento io mi sono anche messo dalla parte dei giocatori, che se dovessi sbagliare devono capire che devono rimproverarmi”.