Se l’addio di Ronaldo a inizio campionato gli aveva regalato più occasioni di mettersi in mostra, l’arrivo di Vlahovic potrebbe essere l’opposto. Morata ha deluso le aspettative di inizio stagione e ora c’è un dilemma per i fantallenatori che si chiedono cosa fare con lui. Ecco come gestire lo spagnolo al fantacalcio.
Le migliori stagioni di Morata in maglia bianconera sono arrivate quando lo spagnolo era affiancato da un’altra punta, come negli anni con Tevez e Llorente. Allegri ha provato più volte in stagione il 4-4-2 con Morata affiancato da Dybala o qualcuno a rotazione tra Kulusevski, Bernardeschi e Chiesa, ma non è andata molto bene.
Con Vlahovic, Morata potrebbe esaltarsi facendo più gioco di squadra e meno lavoro spalle alla porta. Tuttavia, il rischio è che possa iniziare a fare tanta panchina e che la coppia d’attacco sia Dybala-Vlahovic.
Morata potrà portare ancora diversi bonus al fantacalcio, ma il minutaggio sarà sicuramente ridotto. In caso di un reparto offensivo ben coperto lo si può tenere, dato che anche dalla panchina può essere decisivo. Se la coperta è corta invece, meglio scambiarlo con un titolare di livello inferiore che però garantisce più presenze e forse più gol.
Inoltre, c’è da considerare che la Juventus potrebbe pensare a fare delle cessioni in attacco in questa sessione di mercato, e in tal caso il primo indiziato a partire da Torino è proprio Morata, viste le tante richieste che ha ricevuto. L’ipotesi, però, sembra ancora remota al momento.
La stagione di Morata è sicuramente negativa a livello fantacalcistico. 5 gol e un assist solamente in stagione, per una fantamedia di 6,57. Numeri troppo bassi per essere il centravanti della Juventus. Nella passata stagione, con Ronaldo ad affiancarlo sono arrivati 11 reti e ben 7 assist. Queste statistiche – in particolare i passaggi vincenti – quanto si trovi a suo agio nel giocare al fianco di una punta invece che essere isolato a lottare. Insomma, nonostante l’arrivo di Vlahovic, Morata non è una pedina da scartare totalmente al fantacalcio.
A cura di Alberto Ferri