Non solo Paulo Bento: gli allenatori che hanno battuto il proprio Paese ai Mondiali
La storica vittoria contro il Portogallo nell’ultima giornata della fase a gironi ha permesso alla Corea del Sud di qualificarsi agli ottavi di finale dei Mondiali a dodici anni dall’ultima volta. La nazionale asiatica non accedeva infatti alla fase ad eliminazione diretta dal 2010. Ma in questo successo c’è un’altra particolarità: Paulo Bento, ct della Corea, è un allenatore ed ex calciatore portoghese. Ed è solo il sesto a vincere contro gli il proprio Paese nella storia della Coppa del Mondo. Di seguito la lista completa.
Mondiali, gli allenatori che hanno battuto il proprio Paese
Paulo Bento, come detto, di nazionalità portoghese, è stato anche il commissario tecnico di Ronaldo e compagni dal 2010 al 2014 e da giocatore (era un mediano) ha collezionato 35 partite con la Seleção das Quinas. Si tratta solo del sesto allenatore a battere il proprio paese e andando in ordine cronologico il primo è stato Otto Gloria. Brasiliano di nascita riuscì a battere i verdeoro per 3-1 nella Coppa del Mondo del 1996 da ct del Portogallo in una gara valida per la fase a gironi.
Nell’edizione del 1978, poi, è stato il turno di Ernst Happel: allenatore austriaco, superò la sua Austria nella seconda fase a gironi per 5-1 sulla panchina dell’Olanda. Otto anni dopo, nel 1986, Sepp Piontek fece uno sgarbo alla Germania Ovest, superandola per 2-0 sempre nella fase a gironi. Di nazionalità tedesca, ha allenato i danesi per ben 11 anni consecutivi dal 1979 al 1990.
Nel nuovo millennio, invece, sono due i casi (oltre a Bento): Bruno Metsu, ct francese del Senegal, nel 2002, vinse contro la Francia per 1-0 nella prima gara del gruppo A. Alla fine della fase a gironi la nazionale transalpina venne eliminata da campione in carica. L’ultimo caso riguarda il Mondiale del 2010, quando Milovan Rajevac, ct serbo sulla panchina del Ghana, superò 1-0 la Serbia alla fase a gironi. La particolarità di questi casi è anche un’altra: tutti gli allenatori sono riusciti a battere il proprio Paese ai Mondiali soltanto alla fase a gironi.