La Next Gen della Juventus è arrivata: Matias Soulé, Fabio Miretti e Nicolò Fagioli sono intervenuti giovedì 8 settembre in conferenza stampa in qualità di giovani del vivaio approdati stabilmente in prima squadra. Un’occasione che nasce dalla possibilità di giocare nella Juventus Under-23 in Serie C, avvicinandosi gradualmente al calcio professionistico. “Presentiamo il frutto di tanto lavoro fatto nel settore giovanile” ha dichiarato l’ad Maurizio Arrivabene introducendo la conferenza. E Federico Cherubini, promotore del progetto U23 nel 2018, ha proseguito: “La seconda squadra nasce con due obiettivi: uno sportivo, è una squadra che scende in campo per vincere; l’altro è quello formativo, in modo da formare giocatori appetibili per il mercato ma soprattutto per la prima squadra”. Detto, fatto.
APPRODO ALLA JUVE – “Sono arrivato in Under 17, non sono riuscito a giocare per alcuni infortuni, poi sono stato meglio e ho proseguito il mio percorso. Perché ho scelto la Juve? Ero in Argentina a cena con mio papà e il mio procuratore, che mi ha messo davanti tre club interessati. Mi ha dato una settimana per pensarci, a fine serata avevo già scelto la Juventus. Sapevo quanto è difficile arrivare in prima squadra, ma a me piace questa sfida”.
RAPPORTO CON DI MARIA – “Io sono sempre tranquillo, non penso ai complimenti: cerco di imparare quello che non so. Il rapporto con Di Maria è bellissimo, c’è quella confidenza tra argentini che viviamo come se ci conoscessimo da sempre”.
PRIMO GIORNO IN PRIMA SQUADRA: “Quando arriva il momento della chiamata è bellissimo. Lo dico spesso ai miei genitori, non me ne rendo nemmeno conto delle cose che ho fatto e che mai da piccolo avrei pensato di fare. Prestito? Oggi sono qui e voglio pensare a giocare qui, non penso ad altre esperienze”.
APPRODO ALLA JUVE – “Sono arrivato alla Juve da bambino a 8 anni e ho fatto tutto il percorso alla Juve. Nelle ultime due stagioni ho giocato prima in Under-19 poi in Under-23. Dall’anno scorso ho iniziato a essere convocato in prima squadra fino ad arrivare a quest’estate che sono arrivato poco dopo l’inizio del ritiro, mi sono aggiunto a loro e ora sono stabile in prima squadra. Perché l’ho scelta? Avevo 8 anni e tifavo Juve, scegliere non è stato difficile. C’era anche il Torino ma, oltre al tifo, i servizi che metteva a disposizione la società erano una comodità per tutti. Anche per questo ho scelto la Juve sopra il Toro”.
VALORE AGGIUNTO IN PRIMA SQUADRA – “Essere cresciuto qui ci fa arrivare pronti, consapevoli dell’importanza di questa maglia e di cosa ci chiede la società. È una questione di identità che ci portiamo dentro. È chiaro che in un contesto come quello della prima squadra il mio compito è quello di imparare dai più esperti, sicuramente non trasmettere valori che sicuramente conoscono già”
DIFFERENZE CON LE GIOVANILI – “La cosa più difficile che ho dovuto affrontare lo scorso anno è stato l’adattamento sia fisico, che sia forza, velocità o tecnica, sia psicologico. Doversi abituare in breve tempo ad allenamenti e partite con la prima squadra al cambio di ritmo con l’Under 19. Il mio idolo dell’epoca? Da piccolo era Nedved, poi ho cambiato ruolo: il mio punto di riferimento oggi è De Bruyne“.
SENSAZIONI IN PRIMA SQUADRA – “Arrivare qui è stato un sogno. Aver raggiunto l’obiettivo è motivo di orgoglio, a volte non ti accorgi della fortuna che hai ma ragionandoci ti senti orgoglioso di tutti i sacrifici fatti durante gli anni. Andare in prestito? Non lo so, sono rimasto qui quindi sono concentrato solo sulla Juve”.
SFIDA COL PSG – “Una cosa che mi ha colpito è stata la velocità e la qualità con cui eseguivano ogni movimento, dallo smarcamento al passaggio. Tutto ciò che facevano era fatto al massimo della velocità e con qualità”
APPRODO ALLA JUVE – “Io ho iniziato dai giovanissimi nazionali, poi ho proseguito il percorso fino alla primavera. Poi ho iniziato con il primo anno dell’Under 23 per poi andare in prestito alla Cremonese. La scelta della Juve? Sono tifoso, non è stato complicato”
COSA PUÒ DARE IN PRIMA SQUADRA – “Essere qui da tempo è un vantaggio per noi, sappiamo già cosa ci aspetta e possiamo essere un esempio per i ragazzi che crescono nel settore giovanile e possono sperare in futuro di arrivare in prima squadra come noi”.
PERCORSO – “Ho avuto la fortuna di allenarmi con tantissimi campioni tra cui Ronaldo, ho iniziato a 17 anni con la tournée fatta con Allegri. Dopo l’anno svolto con Pirlo abbiamo deciso insieme alla società di trovare un prestito, una scelta giusta per trovare minutaggio e spazio”.
UNDER 23 – “Otto giorni fa ho realizzato il mio sogno di rimanere in pianta stabile dopo diverse stagioni di via-vai dalle giovanili. Abbiamo deciso insieme alla società e sono contentissimo. Penso che l’Under 23 sia stata importante, il salto dalla primavera altrimenti è troppo ampio. È un passaggio che aiuta molto noi giovani, una scelta giustissima da parte della Juventus”.