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Milan, Djorkaeff: “Giroud? Gli ho consigliato Milano, ma ha sbagliato squadra”

La Francia di Mbappe, Rabiot, Giroud e Theo Hernandez è di certo una delle favorite per la vittoria finale di Qatar 2022. La squadra di Deschamps ha fatto vedere un grande calcio verticale nelle prime tre partite del girone contro Australia, Tunisia e Danimarca. Les blues sfideranno ora la Polonia per accedere ai quarti di finale. In vista degli ottavi di finale, l’ex giocatore dell’Inter e della Nazionale francese Youri Djorkaeff, oggi Senior Football Advisor per la Fifa, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport su Qatar 2022, la Francia e Oliver Giroud. Di seguito le sue parole.

Djorkaeff: “Francia e Brasile favorite”

Queste le parole di Djorkaeff sul Mondiale e sulle favorite: “Il Mondiale in Qatar credo sia riuscito completamente. È una competizione incredibili e gli stadi sono davvero molto belli. Il livello tecnico delle Nazionali europee si è abbassato. Vedo tanti errori tecnici, anche se lo sforzo fisico è incredibile. Tutti possono battere tutti. Non so perché il livello si sia abbassato, ma forse è perché i giovani non sono di alto livello. Mbappé è l’unico. E poi ho notato che le squadre giocano tutte nello stesso modo… non ci sono più differenze tra sudamericane, europee e africane. Agli ottavi mi aspetto grandi sorprese”.

Ha poi continuato: La Francia non è la più forte, c’è il Brasile. Può essere favorita perché il gruppo è unito. C’è una cosa che ha solo la Francia: l’attacco alla profondità. Gli altri giocano sempre sui piedi”.

Intervista Djorkaeff: “Giroud? Gli ho consigliato Milano, ma ha sbagliato…”

Giocatore dell’Inter dal 1996 al 1999, Youri Djorkaeff conosce bene Milano. Conosce bene anche il 9 del Milan Oliver Giroud che, come lui, ha mosso i primi passi con la maglia del Grenoble in Francia. L’ex Monaco e Paris Saint Germain ha speso delle parole anche sull’attaccante rossonero, ironizzando sul suo trasferimento in Italia.

Queste le sue parole: “Olivier ha cominciato al Grenoble come me. Quando è arrivato a Milano mi ha scritto per chiedere consigli sulla città. Gli ho detto che andava tutto bene, ma che aveva sbagliato squadra“.

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Redazione