Arrigo Sacchi, ex allenatore dei rossoneri, ha commentato alcuni eventi accaduti di recente in casa Milan tramite un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Tra i quali emergono l’addio di Maldini e Massara, l’impossibilità del Milan di rinunciare alla cifra offerta per Tonali, voci di mercato e dei consigli a Pioli.
Inizialmente Sacchi pone l’attenzione sui diversi addii avvenuti nel Milan, per primo quello di Tonali, seguito a quelli di Maldini e Massara. “Credo che la dirigenza abbia in testa un progetto, almeno io me lo auguro. In tal caso, è giusto lasciarli lavorare e giudicare in seguito. Mandando via Maldini e Massara che sono stati protagonisti nell’ultimo periodo, il club si è preso un grande rischio.”
In seguito commenta le ultime due stagioni di spessore dei rossoneri: “Se mi avessero detto, che il Milan avrebbe vinto uno scudetto e sarebbe arrivato alla semifinale di Champions League, ci avrei messo subito la firma, perché gli investimenti economici non erano stati molto alti. Ora vediamo che cosa riescono a costruire”.
Successivamente, l’ex Milan esprime la sua opinione sull’addio di Tonali: “Alcune offerte, per una società come il Milan, sono irrinunciabili. Non scordiamoci che il Napoli ha vinto lo scudetto dopo aver ceduto Koulibaly, Insigne, Mertens e Fabian Ruiz, cioè i quattro più famosi”.
Arrigo Sacchi prosegue parlando di Loftus-Cheek, che ormai sembra ad un passo dal Milan: “È un giocatore forte fisicamente, che fa molto movimento e nel calcio di oggi fare movimento è fondamentale. Inoltre ha già una discreta esperienza internazionale e questo può aiutare tutto il gruppo a crescere”.
Sul prossimo calciomercato fa delle riflessioni: “Vincere facendo i debiti, per me, significa rubare. È arrivata l’ora di far valere le idee più dei soldi. I tifosi ricordino sempre che prima dei calciatori viene il gioco. Senza un gioco anche un grande campione fatica. Il Milan ha vinto lo scudetto senza nomi altisonanti, ha divertito, ha entusiasmato e ha coinvolto la gente. Quello dev’essere il punto di riferimento. Giocare bene, avere spirito di squadra, etica del gruppo, possedere grandi motivazioni: queste sono qualità imprescindibili se si vuole arrivare lontano. E Stefano Pioli, allenatore intelligente, conosce questi segreti”.
Su De Ketelaere: “Alcune qualità si sono viste. L’impatto con la Serie A è complicato per gli stranieri. Fece fatica uno come Platini, che era un fuoriclasse. Se il Milan crede in questa ragazzo è giusto che prosegua con lui, e lui deve capire che è arrivato il momento di mostrare il proprio valore“.
Infine, conclude con un consiglio a Stefano Pioli: “Ricordo che cosa disse di me Carlo Ancelotti: ‘Era talmente convinto di quello che ci proponeva che, alla fine, ci convincemmo tutti’. Pioli dovrà essere determinato e persuasivo, dovrà farsi seguire da tutti i suoi ragazzi. E dovrà scegliere una strada tattica e percorrerla fino in fondo, senza tentennamenti o ripensamenti com’è avvenuto a un certo punto della passata stagione. Dare una linea e muoversi compatti verso l’obiettivo: questo dev’essere il progetto”.