Milan, Pulisic: “Tocco di mano contro il Genoa? Petto, tutto regolare”
L’esterno del Milan Christian Pulisic ha rilasciato un’intervista per La Gazzetta dello Sport nella giornata che precede l’amichevole tra Usa e Germania. Partita che sarà un buon test per la Nazionale americana in vista dei prossimi Mondiali del 2026 che si disputeranno proprio in America. Pulisic ha parlato del suo arrivo in Italia e del rocambolesco finale di partita contro il Genoa nell’ultima partita disputata in Serie A.
Pulisic, il grande inizio di stagione con il suo Milan
Il capitano degli Usa, nonché nuova preziosa pedina dell’attacco rossonero, ha spiegato come è stato il suo approdo a Milano e l’approccio al nostro campionato: “Sono davvero felice, mi sto trovando alla grande. Mi piace la cultura italiana e sto cercando di farla mia. I tifosi sono incredibili, mi hanno subito fatto sentire a casa e il loro supporto per me è fondamentale. Devo ringraziare Giroud e Tomori, miei ex-compagni al Chelsea, che mi hanno aiutato molto a integrarmi con il gruppo. E ovviamente sono fortunato ad avere Musah, con il quale sto instaurando un grande rapporto di amicizia dato che con la Nazionale ci vediamo poco“.
L’esterno americano ha poi parlato della partita vinta contro il Genoa grazie proprio ad una sua rete, un po’ discussa a causa di un tocco di mano: “La partita con il Genoa? È stata folle. Non mi era mai capitato di vedere un mio compagno andare in porta in una partita che non finiva mai. Musah ha detto che volevo andare io in porta? È vero, ma Giroud è più alto di me e Pioli ha giustamente scelto lui. È stato bravo Olivier, ma anche io avrei fatto il mio. L’ho presa con la mano in occasione del gol? Il pallone mi è scivolato dal petto all’ascella, quindi da regolamento è stato giusto non annullare. Non mi è nemmeno venuto in testa il dubbio“.
Pulisic ha poi concluso la sua intervista parlando dell’allenatore del Milan, Stefano Pioli: “Pioli? Mi ha fatto subito una bella impressione. È un ottimo allenatore e una persona di grande spessore, che cerca di tirare fuori il massimo da ognuno di noi. È severo quando serve ma anche pronto a incoraggiarti quando si sbaglia. Avere la sua fiducia è fantastico e sono molto felice di averlo come allenatore“.