Milan, Pioli: “Gabbia e Kjaer hanno qualità tecniche e hanno anche scelte giuste”
Nella serata di Europa League, il Milan ha affrontato lo Slavia Praga a San Siro per l’andata degli ottavi di finale. I rossoneri hanno vinto 4-2. Per decretare la qualificata ai quarti bisognerà attendere la prossima settimana, quando andrà in scena il ritorno in Repubblica Ceca. Al termine del match fra Milan e Slavia Praga, Stefano Pioli ha rilasciato la consueta intervista per commentare la prestazione dei suoi.
Milan-Slavia Praga, l’intervista di Pioli nel post partita
Pioli ha esordito parlando della prestazione del Milan: “Penso che potevamo fare di più perché abbiamo chiuso il primo tempo sopra di due, mi aspettavo di più nella ripresa. Abbiamo dimostrato di essere forti contro una squadra solida ed energica, il vantaggio è comunque buono. Abbiamo commesso nei 2 gol presi delle piccole disattenzioni, dovevamo creare qualcosina in più. Loro si sono messi dietro e non era facile, ci voleva più velocità e ritmo. Lo Slavia è una buona squadra, mi aspetto una partita diversa perché loro devono segnare e non possono stare ad aspettare. Sono pericolosi e dobbiamo affrontarli con attenzione, dobbiamo mantenere concentrazione nelle palle inattive“.
L’allenatore rossonero ha poi parlato degli errori in difesa: “Abbiamo sbagliato l’altezza della linea nel secondo gol, ma la decide il portiere, siamo stati sfortunati perché Tomori il pallone l’ha deviato. Anche nel primo gol eravamo 3 giocatori fuori dall’area ma abbiamo subito gol. A livello mentale prendere o subire gol conta, poi per fortuna siamo tornati col doppio vantaggio ma dobbiamo tenere a mente alcune cose per il futuro. Loro al ritorno proveranno la partita della vita“.
Infine Pioli ha voluto chiudere dicendo: “Gabbia e Kjaer hanno qualità tecniche e hanno anche scelte giuste. Secondo me abbiamo riempito poco gli spazi e stringere coi terzini per creare spazio sulle fasce. Gabbia ha provato a portare palla ma ci voleva qualche movimento in più in profondità che in contro. Ci voleva più lavoro in fascia“.