Milan, Pioli: “De Ketelaere prima punta? Può essere un’idea”
Il Milan si prepara alla ripresa della Serie A. I rossoneri sono da 10 giorni in ritiro a Dubai, nei quali hanno anche svolto due amichevoli di lusso contro Arsenal e Liverpool. Stefano Pioli, dopo aver riabbracciato Davide Calabria, punta di recuperare Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer al 100%, mentre per Theo Hernandez e Giroud dovrà aspettare ancora un po’ di giorni. Discorso diverso per Maignan che sta rallentando il suo rientro in campo (leggi qui gli ultimi aggiornamenti sulle sue condizioni). L’allenatore dei rossoneri è convinto di poter recuperare tutti per gennaio, in modo da preparare il Milan al doppio confronto con il Tottenham di Champions e alla rimonta in campionato: di seguito, le parole di Pioli nell’intervista ai microfoni di Sky Sport.
Milan, l’intervista di Pioli
Sulla ripresa, invece, l’allenatore rossonero è convinto della forza della sua rosa: “Il livello dei nostri competitor, però, si è alzato. Se Napoli continua così c’è solo da fargli i complimenti. Il nostro mercato di gennaio sarà il recupero dei nostri infortunati. Con la squadra al completo siamo forti. Il nostro obiettivo è vincere qualcosa e abbiamo 4 competizioni per riuscirci. Siamo più forti perché sono cresciuti singolarmente i giocatori. Saper vincere però ti da sicurezza quando ci saranno difficoltà”.
Su De Ketelaere, Pioli predica calma: “È inutile discutere le qualità del ragazzo. Charles ha un grande potenziale. Le valutazioni su di lui sono troppo affrettate. Sandro era giovane ed italiano, si è spostato di 50 km e per un anno è stato senza pubblico. De Ketelaere invece è qui da 4 mesi e arriva da un altro paese. Starà a me aspettarlo e capire quando accelerare. Comunque adesso lo vedo molto più sereno, più tranquillo. Stare in famiglia gli ha fatto bene. Schierarlo prima punta? Ci sta, anche pensando alle prossime partite, quando incontreremo difese a 5“.
Su Ibrahimovic e il suo ruolo: “Non ho allenato Ibra 10 anni fa, ma lo alleno adesso. Si è calato in una realtà per lui inedita. Ha un’intelligenza superiore dalla media. Quando è tornato al Milan non era una squadra che sembrava potesse vincere. È stato comprensivo e duro. Zlatan non ha mai pancia piena, ma pretende sempre qualcosa di più da se stesso. I campioni sono campioni perché sono ossessionati. Lui va a 100 km/h fino a che non arriva all’obiettivo”.
Su Leao: “Leao è molto felice, sereno, disponile e positivo. Abbiamo fatto tanto insieme, ma nessuno di noi ha toccato il massimo del proprio potenziale. Lui può e deve crescere e deve farlo con noi, ancora con noi, lo agevolerebbe“.
Infine, l’allenatore del Milan ha parlato di Giroud e Theo Hernandez arrivati in finale con la Francia: “Ho tifato per Theo e Giroud. Li ho sentiti nelle scorse ore e, ovviamente, erano delusi. Ma devono essere fieri. Oli è un campione, mentre Theo ha dimostrato quello che io e Paolo gli diciamo da tempo: diventare, e lo sta facendo già, il terzino sinistro più forte del mondo. Messi o Maradona? Ci sono 3 leggende nel calcio. Pelé, Maradona e Messi. Ma sono tutti legati ad epoche diverse”.