Stefano Pioli è intervenuto nell’intervista post partita al termine della sfida, valida per la 20ª giornata di campionato, tra Milan-Roma. L’allenatore dei rossoneri ha analizzato la prestazione dei suoi contro gli uomini di Mourinho. Pioli ha inoltre offerto la sua lettura sulla sfida di San Siro, conclusa sul punteggio di 3-1 per i rossoneri.
Pioli ha iniziato così la sua intervista post partita: “Sul 2-1 la partita si era riaperta. Avevamo avuto l’occasione di chiuderla e non ne avevamo approfittato. L’abbiamo gestita bene e alla fine il terzo gol ci ha dato maggiore sicurezza. Gli esterni hanno fatto il lavoro che gli avevamo chiesto. Facciamo lavorare tanto i terzini, mentre gli esterni sono stati aggressivi sui loro terzi. Abbiamo provato ad aspettarli, ma credo che abbiamo fatto una discreta fase difensiva, ma potevamo farla meglio. Sono quelle piccole cose che dobbiamo migliorare”.
Successivamente, l’allenatore dei rossoneri ha continuato: “Mercato? Il club sa che ci sono delle esigenze, vediamo se riusciremo a toppare i buchi che abbiamo per via degli infortuni. Cardinale? Ha partecipato prima della partita nello spogliatoio facendo capire la presenza del club: ho apprezzato molto. Non so parlare di budget per il mercato di gennaio perché non ne sono a conoscenza”.
Pioli ha chiuso così la sua intervista: “Non sono preoccupato o permaloso su certe critiche. Le aspettative ce le siamo alzate da soli in questi anni. È normale che ci si aspetti sempre il massimo. Quando non raggiungi certi obiettivi arrivano le critiche e ci sta. Quello che conta è cercare di trovare migliorie per dimostrare che siamo una squadra che può lottare per le posizione che contano. Scudetto? Abbiamo un obiettivo chiaro: dopo un discreto girone d’andata vogliamo fare un girone di ritorno migliore. Dobbiamo pedalare e pensare alla prossima partita, che è già molto dura. Potevamo avere qualche punto in più: contro Udinese, Juventus, Napoli e Lecce abbiamo raccolto solo 2 punti. Inutile però pensare a quello che potevamo fare, conta avere la testa sul presente”.