Dopo il pareggio ottenuto in Champions League in casa del Borussia Dortmund, non senza rimpianti, il Milan si è ributtato in campionato. Nell’ottava giornata di Serie A i rossoneri, allenati da Stefano Pioli, sono scesi in campo contro il Genoa dell’ex Alberto Gilardino allo Stadio Marassi sabato 7 ottobre alle ore 20:45. Al termine della gara, Stefano Pioli ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Dazn e ha parlato del suo Milan, del Genoa ma non solo.
L’allenatore rossonero ha parlato dell’andamento della gara nel post partita: “Quello che voleva andare in porta era Pulisic, ma gli ho detto che era troppo piccolo. La partita l’abbiamo condotta bene, è una vittoria di carattere e di forza. Sono molto soddisfatto. Abbiamo giocato 5 partite in trasferta su 8. Possiamo crescere su tante cose. Per la classifica è troppo presto la vittoria, ci saranno tre o quattro squadre che lotteranno per lo scudetto. Serve però per l’autostima e per la fiducia: è stato un periodo tosto. Vincere qui non è facile. Grande merito ai miei giocatori”.
Sul derby e sulla sosta: “Del derby possiamo anche parlarne. Tutto è andato male ma poi siamo stati fortunati ad avere subito una partita di Champions. Ora c’è la sosta e ce la prendiamo tutta perché molti avevano bisogno di riposare. Dopo sarà una settimana ancora più impegnativa: cerchiamo di recuperare qualche giocatore perché non ci saranno né Theo e né Maignan”.
L’allenatore rossonero ha chiuso la conferenza stampa tracciando un piccolo bilancio dell’andamento del Milan arrivati alla seconda sosta per le nazionali: “Otto partite sono troppo poche per guardare la classifica. Abbiamo più possibilità e più giocatori che ci possono risolvere le partite sì. Quasi tutti i gol in Champions sono stati grazie alla qualità della squadra nei singoli. Stasera era una partita non facile: si sono mossi tanto. Vasquez si è alzato molto e ha costretto Chukwueze a stare basso. La squadra è stata brava e lucida. Potevamo affrontare meglio le situazioni nell’uno contro uno, per questo ho messo Pulisic e Leao. Per fortuna ho un gruppo di giocatori forti. Volevo impattare la partita a livello mentale, per questo ho messo gente fresca: vi assicuro che il problema più grande di giocare tante partite è mentale, non fisico. Anche se avessero giocato i soliti, avrei comunque potuto migliorare la squadra. Avevo chiesto al club di avere presto i giocatori nuovi: volevamo giocatori giovani ma pronti. Non è stato difficile metterli insieme”.