Milan, le condizioni di Messias, Ibra e Kalulu dopo l’allenamento odierno
Dopo l’esaltante vittoria per 4-0 al Maradona contro il Napoli, il Milan non si ferma. La squadra di Stefano Pioli è già al lavoro per preparare l’anticipo di venerdì 7 aprile contro l’Empoli a San Siro. I rossoneri hanno terminato la sessione pomeridiana di allenamento e ci sono delle novità importanti per quanto riguarda gli infortunati Messias, Ibrahimović e Kalulu: le condizioni dei tre giocatori del Milan.
Milan, le condizioni di Messias, Ibra e Kalulu
Il Milan ha svolto la sua seduta di allenamento pomeridiana al centro sportivo di Milanello. Si è rivisto in gruppo Junior Messias, dopo la lesione del bicipite femorale della coscia destra, rimediata in Champions League contro il Tottenham lo scorso 8 marzo. L’obiettivo, per l’ex Crotone, è quello di essere al 100% per la sfida di andata dei quarti di Champions contro il Napoli il 12 aprile. È, però, possibile che Pioli gli conceda già qualche minuto nella sfida contro l’Empoli in campionato di venerdì prossimo.
Hanno lavorato ancora a parte, invece, Pierre Kalulu e Zlatan Ibrahimović. Il difensore francese, infortunatosi con la nazionale U21, aveva riportato una lesione al muscolo soleo del polpaccio destro, che lo ha costretto a dare forfait contro il Napoli. Difficile dunque una sua convocazione in vista di Milan-Empoli. Kalulu proverà verosimilmente a recuperare per la partita di ritorno con il Napoli in Champions League (18 aprile). Per quanto riguarda l’infortunio di Ibra, invece, lo svedese è rientrato dal ritiro con la Nazionale con un problema alla coscia, che verrà valutato di settimana in settimana.
Dopo la lesione accusata con la Svezia, Zlatan, inoltre, è volato a Siviglia per un consulto con uno specialista, Carlos Moreno, che, ai microfoni di Relevo, ha elogiato la perseveranza del numero 11 rossonero: “Ibra è una persona da ammirare. Ha 41 anni, ma ha la stessa voglia e la stessa ambizione di sempre, nonostante abbia avuto diverse lesioni e interventi. Con lui è semplice lavorare, è una persona con carattere. Alcuni atleti non si lasciano eseguire le nostre tecniche, perché sono dolorose. Lui invece non dice no a niente, è un vichingo. Per questo è un esempio”.