Milan, Leao: “Io centravanti? Vi spiego dove preferisco giocare”
Dai figli in arrivo, al ruolo preferito in campo e al rapporto con il nuovo allenatore del Milan Fonseca: Leao si racconta in un’intervista
Prosegue spedita a più non posso la preparazione del nuovo Milan di Paulo Fonseca negli Stati Uniti. Tra amichevoli di lusso e intensi allenamenti agli ordini del nuovo staff tecnico.
In seguito all’amichevole pareggiata per 1-1 nella capitale austriaca contro il Rapid Vienna, con il gol di Florenzi recuperato da quello di Demir all’88’, i rossoneri sono volati oltreoceano per mettersi alla prova con tre big del calcio mondiale.
Il Milan ha già disputato e vinto la prima partita contro il Manchester City di Pep Guardiola, con il risultato di 3-2 (doppietta di Colombo, passato all’Empoli, e gol di Nasti). Nella notte tra il 31 luglio e il 1 agosto, invece, la squadra di Fonseca ha sconfitto anche il Real Madrid dell’ex Carlo Ancelotti per 1-0.
Decisiva la rete di Chukwueze su servizio di Liberali. Il 7 agosto, infine, il Milan affronterà la terza e ultima gara negli States contro il Barcellona, prima del Trofeo Berlusconi e dell’inizio della Serie A. Dagli USA, però, è intervenuta proprio l’ala del Milan Leao, con un’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport“.
Milan, l’intervista di Leao
Approdato negli Stati Uniti assieme ai suoi compagni dopo un periodo di vacanza post Europeo, per Leao ci sarà un altro motivo per iniziare nel migliore dei modi la nuova stagione: “Preso sarò papà di due gemelli, Rodrigo e Tiago. Nasceranno a novembre. Ho un motivo in più per dare valore alla mia famiglia e continuare a lavorare per lei“. Oltre che per la famiglia, anche per la squadra, con grandi giocate: “Non mi reputo un giocatore egoista. I miei preferiti sono sempre stati Ronaldinho e CR7 allo United. Insomma, tutti quelli che facevano giocate o passaggi incredibili. E Io mi vedo così“.
E con qualche gol in più nella sua posizione preferita: “Voglio segnare più reti: cercherò di realizzare sia le giocate che i gol. In campo posso mi posso adattare e giocare vicino alla punta ma ora, con un calcio più tattico, le squadre si chiudono dietro e occupano molto la zona centrale, lasciando meno spazio di manovra. E io ho bisogno di spazio. Ormai è da anni che non gioco spalle alla porta e non riesco ad immaginarmi in quel ruolo in questo momento“. Fuori Pioli, dentro Fonseca: “È una persona diretta, che ti fa capire subito quello che vuole. Ha sempre giocato un bel calcio e credo che per noi attaccanti sia il massimo: mi vedo bene con lui e tutti, in squadra, sono contenti. Abbiamo già assimilato le sue idee: credo sia l’allenatore giusto per noi“.
Leao: “Ecco che cosa mi chiede Fonseca”
Poche indicazioni, ma chiare, quelle di Fonseca al talento portoghese: “Il mister vuole che io stia largo, che cerchi la palla e che arrivi a fare gli uno-due nei pressi dell’area“. In appoggio non ci sarà più Giroud, ma Morata: “Uscito un campione, ne è entrato un altro. Giroud è la storia del Milan, ma Morata, è un attaccante che lavora per la squadra. Sarà bello giocare con lui per noi per noi attaccanti“. Tra i quali c’è anche il baby Camarda: “Mi aspetto molto da lui, perché sta facendo molto bene nonostante sia giovane. Gli parlo e gli faccio capire che in prima squadra è diverso dalle giovanili. Sarà il futuro del Milan, ma deve imparare altre cose. I più vecchi gli stanno dietro, tra i quali ci sono anche io. Se continua a lavorare può anche mettere pressione agli altri, creandosi le sue chance“.
Leao non si pone alcun limite: “Non ascolto nessuno al di fuori dal mondo Milan. Qui mi vogliono bene, sanno qual è il mio potenziale e lo so anche io: posso essere uno dei migliori del mondo“. Il rapporto con Ibra, da quand’è dirigente, è cambiato: “C’è stato un cambiamento. Prima, in campo, mi era sempre vicino, mentre ora, se ho bisogno, so che posso chiamarlo in qualsiasi momento. È una delle persone che possono portarmi a un altro livello“.