Fantacalcio News

Milan, la top 11 dell’era Berlusconi e il ricordo dei giocatori

8 Scudetti, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe Italiana, 5 Champions League, 5 Supercoppe Europea, 1 Mondiale per club e 2 Coppe Intercontinentali. La bacheca del Milan di Silvio Berlusconi è una delle più ricche della storia del calcio, che pochi altri club al mondo possono vantare. Il segreto di questi successi passa anche dalle giuste scelte di mercato, un marchio di fabbrica per il Milan. Per celebrare la scomparsa di Silvio Berlusconi, che ci ha lasciato all’età di 86 anni, presentiamo la top 11 della sua lunga e vincente avventura da presidente del Milan.

Milan, la top 11 dell’era Berlusconi

DIDA – Una carriera di alti e bassi, come spesso accade ai giocatori brasiliani. Dida non è considerato come uno dei portieri più forti della storia, ma le sue parate sono una della chiave dei successi del Milan. I tifosi, certamente, non si scorderanno mai le parate ai calci di rigore contro la Juventus nella finale di Champions League del 2003.

CAFU – Nonostante l’età piuttosto avanzata al giorno del suo arrivo in rossonero, Berlusconi decise di puntare sul terzino brasiliano. Arrivato a parametro zero dalla Roma, è stato simbolo di diversi trofei.

BARESI – Uno dei difensori centrali più forti e più iconici del calcio mondiale, italiano, e del mondo Milan. Una carriera intera a tinte rossonere con la fascia di capitano sul braccio. Simbolo della storia del club, non solo dell’era Berlusconi.

NESTA – Uomo chiave della difesa dell’era Ancelotti. Anche lui, come Baresi, leggenda del club e del calcio italiano, in grado di fermare attaccanti stellari nei successi europei dei rossoneri.

MALDINI – Si scrive Milan, si legge Maldini. Per alcuni il miglior terzino sinistro della storia del calcio, per altri, invece, uno dei migliori. Così come Baresi, una carriera intera dedicata al Milan. Con lui, il Milan ha trionfato 5 volte in Coppa dei Campioni.

RIJKAARD – Uno dei primi simboli dell’era Sacchi. Un centrocampista moderno che negli anni ’80 e ’90 ha modificato il ruolo del centrocampista. In quel Milan di Sacchi gli olandesi erano tanti e lui è stato di certo un simbolo, oltre che giocatore decisivo per una finale di Champions.

PIRLO – Anche Andrea Pirlo sarà sempre ricordato come una leggenda del Milan, nonostante gli anni alla Juventus a fine carriera. Al Milan Pirlo ha reinventato il ruolo di regista, diventando calciatore punto di riferimento per diversi giovani.

GULLIT – Facciamo un passo indietro e torniamo al Milan di Sacchi e degli olandesi, per arrivare al pallone d’oro Ruud Gullit. Un giocatore fenomenale, che ha modificato il modo di legare fase difensiva a fase offensiva, diventando uno dei migliori centrocampisti offensivi della storia.

KAKA – Berlusconi aveva un debole per i brasiliani e con Kakà di certo non si è sbagliato. Idolo di tanti tifosi rossoneri e vincitore del Pallone d’Oro. Una delle migliori intuizioni della dirigenza rossonera, che lo prelevò dal Sao Paulo nel 2003.

SHEVCHENKO – Un altro Pallone d’Oro, un altro giocatore che ha vinto tantissimo al Milan, un altro giocatore decisivo, amato incondizionatamente dal popolo del diavolo e un’altra intuizione geniale di Berlusconi e della dirigenza. È suo il rigore decisivo della finale di Champions contro la Juventus del 2003.

VAN BASTEN – “Il cigno di Utrecht” è uno degli attaccanti più completi della storia, con una tecnica da numero 10 e un killer instinct da numero 9. Un attaccante fenomenale che ha vinto tanto e che è stato premiato con il Pallone d’Oro in ben 3 stagioni diverse, nel 1988, 1989 e 1992.

I ricordi dei giocatori

Andrea Pirlo ha voluto dare l’ultimo saluto a Silvio Berlusconi sui propri social: “Un grande uomo, un grande Presidente. Ho avuto l’onore e la fortuna di aver vissuto tanti momenti insieme. I tuoi preziosi insegnamenti resteranno sempre con me. Grazie Silvio mancherai. RIP”.

Published by
Federico Bompieri