Milan, la meteora João Félix: i suoi numeri

Arrivato come innesto a gennaio sembrava pronto a rialzare il Milan, una buona prestazione poi il buio: i numeri di João Félix

L’arrivo a Milano di João Félix insieme a quello di Gimenez, Walker e Sottil aveva fatto ben sperare i tifosi del Milan, il primo di questa lista però dopo due mesi ha già deluso le aspettative, specialmente dopo quello che si era visto nella partita d’esordio.

Il primo match in maglia rossonera per João Félix è stato in Coppa Italia contro la Roma, partita finita 3-1 in favore degli uomini di Conceição e che ha visto come protagonista proprio il portoghese.

All’esordio sono bastati dieci minuti a João Félix per timbrare il cartellino con un gol capolavoro: un cucchiaio di pregevole fattura grazie al quale ha superato Svilar.

Grazie al gran gol del classe 99 il Milan ha poi vinto e guadagnato l’accesso alle semifinali di Coppa Italia.

I numeri di Joao Felix

Dopo un inizio col botto il vuoto cosmico: sette presenze in Serie A e nessun bonus. Neanche in Champions League è riuscito ad aiutare la squadra e in campionato il suo minutaggio si è ridotto drasticamente: solo 30 minuti da subentrato nella gara contro il Como. Gara in cui ha toccato il pallone soltanto 15 volte, perdendolo sette e vincendo due contrasti su tre.

Senza più un posto fisso nello scacchiere di Conceição, João Félix sembra aver perso fiducia e brillantezza. Il talento che aveva fatto sognare i tifosi al debutto è ora un’ombra sbiadita, e il suo rendimento solleva dubbi sul reale impatto che può avere in questa squadra. Il portoghese è passato dall’essere un possibile uomo in più per la rincorsa rossonera a un elemento di difficile collocazione, e con la stagione che avanza, il tempo per risalire la china si fa sempre più stretto.

Delusione João Félix: una storia già vista

Non è certo la prima volta che João Félix inizia con il piede giusto per poi perdersi strada facendo. È successo all’Atletico Madrid, dove, dopo un avvio promettente, non è mai riuscito a imporsi pienamente nel sistema di Simeone. Lo stesso copione si è ripetuto al Chelsea. Anche al Barcellona, nonostante qualche lampo di classe, non è mai diventato un punto fermo della squadra di Xavi.

Il talento del portoghese non è mai stato in discussione, ma la continuità resta il suo grande limite. Alterna giocate da fenomeno a lunghe fasi di invisibilità, lasciando l’impressione di un giocatore che fatica a reggere la pressione. Al Milan sembrava poter trovare finalmente la sua dimensione, ma dopo due mesi la storia sembra ripetersi: un grande impatto iniziale, poi il lento scivolamento ai margini.