Costruzione dal basso, barriera “telecomandata”: il rientro di Maignan con il Milan
Da Milan-Napoli a Milan-Atalanta, Mike Maignan è tornato in campo. 161 giorni di distanza, dopo l’infortunio al polpaccio e la conseguente ricaduta, nei quali ne sono successe di cose. Il Napoli con quella vittoria decisa da Simeone dette la prima sterzata decisiva del proprio campionato. Il Milan, invece, ha conquistato la qualificazione agli ottavi di Champions League, per poi affrontare la crisi di gennaio, con annessa la sconfitta in Supercoppa; quindi la difesa a tre, la vittoria nell’andata contro il Tottenham e una positività ritrovata nell’ambiente. Il tutto, con un mondiale di mezzo. Adesso, Maignan è tornato in porta, e lo ha fatto nel miglior modo possibile: mantenendo la porta inviolata.
Milan-Atalanta: la partita di Maignan
Un rientro, quello di Maignan, che la San Siro rossonera aspettava da tempo. A dimostrazione di ciò, gli applausi e i boati all’annuncio del suo nome durante la lettura delle formazioni. In campo il francese è tornato come se non si fosse mai infortunato, e mettendo in mostra tutto il repertorio. Tanti i palloni che ha toccato, già dai primi minuti, Maignan, con i difensori che spesso lo hanno cercato, facendo partire proprio dal numero 16 il possesso palla.
Assieme a Maignan sono tornate anche delle scene caratteristiche, come quella avvenuta al quarto minuto del primo tempo. Durante la preparazione per la battuta di un calcio di punizione dal limite dell’area per i rossoneri, il portiere si è portato fino a centrocampo, dando le indicazioni ai propri compagni su come posizionare la controbarriera, al fine di infastidire maggiormente Musso. Alla fine, la cosa più importante per Maignan (e per i suoi fantallenatori), e aver chiuso la gara avendo mantenuto la porta inviolata, il quarto di fila dei rossoneri tra campionato e Champions.