Dopo la sconfitta casalinga contro la Celeste del Loco Bielsa, l’Argentina di Leo Messi sfiderà il Brasile al Maracanã di Rio de Janeiro nella gara valida per le qualificazioni sudamericane. La Scaloneta è prima in classifica, mentre la Seleçao, orfana di Neymar, è solo quinta dopo le ultime due sconfitte contro Uruguay e Colombia. C’è una statistica particolare per il fuoriclasse argentino proprio contro i verdeoro: non ha mai segnato al Brasile in terra sudamericana.
Leo Messi con l’Argentina ha sempre avuto un legame tanto forte, quanto particolare. All’ormai otto volte vincitore del Pallone d’Oro, dopo le sconfitte in finale dei Mondiali nel 2014 e nelle due di Copa America, era stato sempre sottolineato di non aver vinto mai un titolo con la nazionale maggiore. Il biennio 2021-2022, però, ha cambiato tutto. Nel 2021 ha vinto la Copa America proprio contro il Brasile nello stadio in cui si disputerà la prossima gara. Nel 2022 è arrivata prima la Finalissima contro l’Italia, campione d’Europa in carica, e la tanto attesa Coppa del Mondo, vinta da protagonista assoluto. Messi è stato il miglior giocatore del torneo e il secondo miglior marcatore della competizione dopo Kylian Mbappé, affrontato e sconfitto nella finale più rocambolesca della storia dei Mondiali.
La rivalità tra Brasile e Argentina è una delle più sentite e affascinanti del mondo del pallone e contro la Seleçao Messi è spesso finito sul tabellino dei marcatori, ma…mai in Sudamerica! La Pulga ha segnato cinque gol in tredici partite al Brasile, ma nessuno di questi dentro i confini dell’America latina. Nel giugno 2012 ne mise a segno tre nell’amichevole vinta 4-3 negli Stati Uniti, un altro arrivò in un amichevole in Qatar due anni prima. L’ultimo, invece, lo siglò nel Superclasico de Los Americas del 2019, disputato in Arabia Saudita.
Questo Brasile-Argentina darà quindi la possibilità a Messi di sfatare questo mito, l’ennesimo in carriera, in una gara che consoliderebbe il primo posto della sua nazionale nel girone di qualificazione CONMEBOL.
A cura di Gabriele Giammona.