L’ex giocatore del Napoli, Dries Mertens, ha annunciato che sta pensando concretamente al ritiro e che questo probabilmente sarà il suo ultimo anno da calciatore professionista. Lo ha dichiarato prima dell’incontro tra il Galatasaray e NK Olimpija, match valevole per il terzo turno di qualificazione alla Champions League. A quanto pare, il fisico del belga avrebbe mandato segnali che l’hanno spinto a prendere questa drastica decisione: le sue parole.
Le parole pronunciate dal 36enne belga sono arrivate prima del match contro il NK Olimpija. Il fisico dell’ex Napoli, con l’avanzare dell’età, non regge come una volta e proprio per questo Mertens medita di ritirarsi al termine della stagione 2023/2024. È stato lo stesso giocatore a rendersene conto e a prendere questa decisione: “Quest’anno compirò 37 anni. Nella mia testa ne ho 25 ma il mio corpo mi dice il contrario. Credo che questa sarà la mia ultima stagione. Voglio provare a realizzare altre cose nella vita“.
E poi il paragone con gli anni al Napoli, il club in cui è cresciuto professionalmente e si è consacrato: “Mi diverto ancora ogni giorno e sono abituato a giocare due partite a settimana. È stato strano l’anno scorso giocare solo una partita perché quando perdi sei arrabbiato e vuoi giocare subito la prossima. A Napoli abbiamo giocato due partite a settimana negli ultimi nove anni. Voglio farlo di nuovo“.
Il miglior momento della carriera del belga è indubbiamente quello trascorso a Napoli. Arrivato nel 2013, a 26 anni, Mertens ha regalato gol ed emozioni a tutti i tifosi azzurri. Con Sarri trova la giusta collocazione in attacco, tanto da infrangere il record degli attaccanti più prolifici della storia azzurra superando Maradona, Hamsik e Vojak. L’amore che nutre per il Napoli è ineguagliabile, così come i tifosi nei suoi confronti. Negli anni, oltre che con i numeri, è riuscito ad entrare nel cuore della gente scrivendo di diritto il suo nome nella storia dei del club di De Laurentiis.
La conferma di questo rapporto speciale arriva dal soprannome che gli è stato dai tifosi, ovvero Ciro, a causa della lunga militanza in squadra e per la sua grande integrazione con la cultura napoletana. Come se non bastasse, il belga ha deciso di chiamare Ciro anche suo figlio, rafforzando un legame con la città che probabilmente non si indebolirà mai.