Brutta esperienza nella partita tra Olympiacos e AEK Atene per l’arbitro italiano Davide Massa. Il direttore di gara di Imperia, infatti, era stato scelto dirigere il derby greco andato in scena domenica 23 aprile. Una prassi normale: per partite così sentite la Federcalcio greca decide di chiamare fischietti stranieri. Peccato che per Massa sia capitato uno spiacevole inconveniente.
Ma andiamo con andiamo con ordine. L’Olympiacos era a -6 punti dall’AEK Atene in classifica e avrebbe avuto la possibilità di diminuire la distanza in classifica per un posto in Champions League (la prima e la seconda in Grecia si qualificano ai play-off della massima competizione europea).
Gli ospiti, però, aprono le danze con la rete di Gacinovic dopo appena sette minuti. Solo nel secondo tempo Bakambu, ex Villarreal, pareggia i conti. La gara resta appesa ad un filo fino al minuto 82 quando Massa assegna un rigore all’AEK Atene dopo aver revisionato l’azione al VAR.
Levi Garcia dal dischetto segna l’1-2 e al 91′ Petros Mantalos chiude definitivamente i conti con la terza rete. Nel finale succede di tutto: il presidente dell’Olympiacos comincia a lanciare palloni in campo per far interrompere il match e dopo il fischio finale gli ultras di casa fanno invasione di campo, lanciando anche diverse oggetti sul terreno di gioco. Lo stesso Massa viene colpito anche sui genitali, come ha riportato lo stesso arbitro italiano nel referto ufficiale del match. Ancora da individuare l’autore del gesto.