La prima stagione in Italia di Ruben Loftus-Cheek è stata fin qui di alto livello. Il Milan ha voluto puntare su di lui in estate per rinforzare il proprio centrocampo e l’inglese sta ripagando la fiducia con un rendimento molto positivo. Per lui 9 gol fra Serie A ed Europa League in 34 partite giocate, oltre a due assist. E Loftus-Cheek si racconta fra Milan e non solo in una intervista concessa a Cronache di Spogliatoio.
In una lunga intervista concessa a Cronache di Spogliatoio, Loftus-Cheek ha voluto parlare della sua stagione al Milan: “Ho sempre pensato che giocando nella metà campo avversaria avrei potuto influire maggiormente sul gioco della squadra, sia per la mia creatività ma anche per le mie qualità fisiche. In questa stagione ho giocato molto nell’area avversaria e mi sento molto a mio agio a farlo. Ho ricoperto molte posizioni nella mia carriera, ma questa è la mia preferita“.
Sul lavoro di Stefano Pioli: “Ho cominciato quest’anno giocando a destra in un centrocampo a tre e quindi mi sono abituato a partire da quel lato anche giocando da numero 10. Pioli mi dà molti feedback, vuole che domini fisicamente in ogni zona di campo. Questa è la cosa principale, poi i gol arrivano di conseguenza. Io guardo molto i miei video, così vedo cosa posso migliorare“.
Su Zlatan Ibrahimovic: “È di grandissimo aiuto fin da quando è arrivato. Rimane ad aspettarci fuori dallo spogliatoio per spronarci in ogni partita. È una persona fantastica, è molto positivo averlo vicino, con il suo supporto e la sua leadership“.
Sui suoi attuali compagni, soprattutto su Tijjani Reijnders si esprime così: “Siamo molto amici. Siamo arrivati più o meno nello stesso periodo, parlavamo inglese e stavamo cercando di conoscere un po’ tutti. È un personaggio molto divertente, da poco è diventato papà e quindi lo chiamiamo tutti “Papà Tiji”“.
Prima di concludere Ruben passa in rassegna alcuni nomi tra passato e desideri futuri: “Conte è una persona fantastica ma molto intensa. La prima volta che ci siamo incontrati era gentile e calmo; una volta sceso in campo però si trasforma, diventa estremamente passionale e vive a pieno ritmo i 90 minuti. Sarri invece mi ricorda Pioli, ha sempre un feedback o un consiglio. Gli allenatori italiani non ti vedono come un prodotto finito, vogliono aiutarti a migliorare sempre di più. Zidane e Lampard sono due leggende per me. Il primo è il mio giocatore preferito, vorrei riuscire a diventare come lui in campo: elegante e intelligente. Mentre Frank rappresenta il Chelsea a tutto tondo, venendo dall’accademy dei blues è stato la mia ispirazione”.