Juventus, Locatelli: “Vivo un sogno. Chiesa? Può essere un top”
Manuel Locatelli è uno dei protagonisti della rinascita della Juventus e ormai è un punto fermo nello scacchiere di Massimiliano Allegri. Il centrocampista ex Sassuolo ha parlato nel corso di ‘Junior Reporter’, rispondendo alle domande dei piccoli tifosi bianconeri. Di seguito l’intervista di Manuel Locatelli.
Juventus, l’intervista di Locatelli
L’ex Milan ha risposto a tante domande, dal suo arrivo a Torino all’Europeo vinto con l’Italia. Di seguito l’intervista del regista della Juventus, Manuel Locatelli: “Da bambino sognavo di diventare calciatore e sono riuscito a farlo con la maglia della Nazionale e della Juventus. Bisogna sempre credere nei propri sogni, io ci sono riuscito e sono davvero fortunato. Ad oggi la vittoria dell’Europeo è il ricordo più bello della mia carriera, abbiamo scritto la storia. Tra i ricordi migliori ci sono naturalmente anche l’esordio in Serie A col Milan e l’approdo alla Juventus”.
Il centrocampista italiano ha proseguito: “Vedere il mio nome sulla maglia della Juve è un’emozione incredibile. Ho scelto il 5 perché è il numero che mi ha accompagnato nell’avventura all’Europeo. Sicuramente devo migliorare sotto porta”. Locatelli si è anche soffermato anche su alcuni compagni, in particolare su Angel Di Maria e Federico Chiesa: “Giocare insieme ad Angel è qualcosa di indescrivibile. Ha un talento e una classe fuori dal comune. Lo reputo una persona fantastica, abbiamo legato molto durante la tournée estiva. Federico è un potenziale top player. Spero rientri bene e la Juve dovrà tenerselo stretto”.
“Riferimenti alla Juve? Ho sempre guardato Pirlo, ma ammiravo molto anche Marchisio e Nedved. Non vedo l’ora di rivedere Pogba in campo per imparare da lui. Lui è uno dei più ‘casinisti’ insieme a Cuadrado e Kean. Tra gli avversari che ho affrontato naturalmente il migliore è Messi, un alieno”.
L’ex Milan e Sassuolo ha anche raccontato della sua esultanza: “La T è dedicata a mia moglie Thessa, mio figlio si chiama Theo e abbiamo un cane che si chiama Teddy. Il mio gol più bello con la Juve è sicuramente quello nel derby col Torino. Se non fossi diventato calciatore probabilmente avrei fatto qualcosa nell’ambito della polizia”.