Gianluca Frabotta, quest’estate si è trasferito al Lecce. Il classe 1999 si è trasferito in Puglia con la formula del prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Dopo aver disputato nella Juventus di Andrea Pirlo ben 17 partite arricchite da 1 goal e 1 assist, la scorsa stagione, in prestito all’Hellas Verona, Frabotta ha collezionato soltanto 2 presenze. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Frabotta ha spiegato la sua scelta di andare a giocare al Lecce ed ha parlato anche della sua avventura in bianconero.
Il primo punto toccato dall’esterno romano è stato spiegare cosa rappresenta il calcio nella sua famiglia: “Papà fa l’assicuratore, un po’ ha giocato, mia mamma la commessa. Mia sorella sta prendendo una seconda laurea. Io sognavo di fare il calciatore“.
Con la maglia della Juventus Frabotta ha disputato le prime partite in Serie A, avendo l’opportunità di dividere lo spogliatoio con gente dal calibro di Ronaldo e Dybala: “La Juve mi ha insegnato il modo di porsi, la voglia di lavorare e il rispetto. Ronaldo non esige nulla, anzi, è un esempio. Mette tanta voglia di lavorare e primeggiare. Quando ci giocavo insieme se si allargava, cercavo di inserirmi più dentro il campo. Dybala è il più forte con cui ho giocato. Un fenomeno assoluto“.
Un posto speciale nel cuore di Frabotta lo occupa sicuranmente Andrea Pirlo, allenatore che lo ha fatto esordire: ” Un allenatore e un uomo fondamentale. “Mi ha molto migliorato, mi ha supportato e fatto crescere, mi ha sempre detto di stare tranquillo. Gli ho scritto dopo la sua scelta di andare in Turchia“.
Ha concluso, poi, spiegando la scelta del Lecce e della voglia di recuperare dall’infortunio: “Il direttore mi ha convinto subito. Ho sentito la fiducia sua e dell’allenatore Marco Baroni. Dopo l’infortunio sto prendendo ritmo e mi trovo a mio agio con la squadra. Antonio Ragusa mi ha parlato bene del club e della città che ho visto poco, ma sembra meravigliosa. Intanto un paio di pasticciotti me li sono mangiati“.