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Lazio, Tudor: “Ritrovo Guendouzi e Casale, qui c’è una famiglia pronta a dare tutto”

Dovremo aspettare la fine del mese di marzo per rivedere in campo la Serie A. Con la sosta nazionali, per le squadre italiane e non solo, ci sarà la possibilità di programmare al meglio tutti gli impegni del finale di stagione. Un rush conclusivo importantissimo soprattutto per la Lazio che, dato l’addio al dimissionario Maurizio Sarri, ha prontamente accolto Igor Tudor come successore dell’allenatore napoletano. Con una rincorsa al quarto posto tutta da vivere, Tudor si è presentato così nell’intervista rilasciata ai microfoni ufficiali della Lazio.

Lazio, le prime parole di Tudor

Reduce dall’esperienza altalenante con il Marsiglia, dopo il passato alla guida del Verona, Tudor torna in Serie A sulla panchina della Lazio. Nella sua prima intervista biancoceleste, Tudor ha esordito così: La Lazio è un club prestigioso, in molti avrebbero accettato. Allenare un club di questo calibro è stimolante. I giocatori sono forti e hanno grandi qualità. Qui c’è una tifoseria speciale, anche per questo motivo non potevo di certo rifiutare”.

Il nuovo allenatore della Lazio ha poi continuato: Mi trovo bene, le strutture sono ottime e tutti sono predisposti a fare bene. Ho trovato fin da subito una vera e propria famiglia, mi sento importante ed è quello che piace a me. Il mio lavoro sarà quello di dare un’impronta immediata in termini di gioco ed energie. Sta a me trasmettere il mio carisma e le mie idee nel minor tempo possibile”.

Infine, Tudor ha poi concluso: “Ritroverò Guendouzi e Casale, due miei ex giocatori. Matteo è un vincente e ha una grande mentalità, così come Casale. Abbiamo un grande reparto difensivo. Esigo voglia di sacrificio da parte di tutti. Non rinuncio a nulla, voglio tenere alto il rendimento in tutte le zone del campo. Nel mio ideale di Lazio vorrei attaccare con tanti, prediligo il possesso palla e il movimento da parte di tutti. Non sarà un gioco noioso, vogliamo divertire ma allo stesso tempo rendere fieri i nostri tifosi”.

Published by
Gianmarco Fantauzzi