Con tutto quello che c’è stato in mezzo sembra ormai passata un’eternità, ma in realtà è solo un anno. Il 28 gennaio 2022 la Juventus annunciava l’approdo ufficiale di Dusan Vlahovic dalla Fiorentina per circa 81 milioni di euro. Un acquisto insolito per la sessione invernale, con la Juventus che in quel momento veniva vista come la regina del mercato in entrata. Con il trasferimento del serbo, i bianconeri dichiaravano battaglia a tutti sui due fronti: italiano ed europeo. Un anno dopo, per celebrare le “nozze di carta” tra Vlahovic e la Juventus, ecco un focus sul rendimento del classe 2000 fin qui.
Al momento dello sbarco a Torino del centravanti, la Juventus si trovava al 5° posto in classifica con ambizioni ben più elevate. L’esordio di Vlahovic, il più atteso dai tempi di Ronaldo per cifra spesa e valore del calciatore, si è trasformato in una festa dopo pochi minuti. Al minuto 12 della sfida interna contro l’Hellas Verona, infatti, il 22enne ha approfittato di un errore della difesa gialloblù per mettere in porta il primo pallone della sua avventura juventina; 1-0 e Stadium subito innamorato del suo nuovo beniamino. Subito dopo, nell’esordio in Coppa Italia, è riuscito anche a trovare un gol con deviazione che ha portato i bianconeri al turno successivo.
All’esordio assoluto in Champions League, invece, l’attaccante serbo ci ha messo meno di un minuto per trovare la prima rete nella competizione, inutile però per la Juventus. Dopo un girone di ritorno iniziato alla grande e chiuso in difficoltà per il difficile ambientamento al differente stile di gioco utilizzato da Allegri, l’ex Fiorentina è riuscito a concludere la stagione con 9 reti e 2 assist in 21 partite, raggiungendo la Champions League.
L’estate del 2022 non è stata tra le più serene per Dusan, che ha dovuto convivere con un problema pubalgico che lo ha infastidito fino all’inizio del nuovo anno. Nonostante questo, il ragazzo di Belgrado ha iniziato la stagione alla grande. 7 gol e 2 assist in 15 partite prima di finire ai box, scoprendosi anche specialista dai calci piazzati. Tra la terza e la quarta giornata di campionato, infatti, Vlahovic è riuscito nell’impresa di segnare due gol su calci di punizione consecutivamente contro Roma e Spezia. Un dato che, soprattutto a Torino, non si vedeva da tantissimo.
In mezzo, poi, anche la campagna Mondiale con la sua Serbia, partita con grandi aspettative smorzate subito dopo. I ragazzi di Stojkovic, infatti, sono stati eliminati a sorpresa nella fase a gironi; Vlahovic, però, non è riuscito a incidere per i soliti problemi fisici. Per lui, che avrebbe dovuto completare un tandem d’attacco molto pesante insieme a Mitrovic, pochi minuti e un solo gol, che non è riuscito a evitare l’eliminazione.
Il tema infortuni, parlando di Dusan Vlahovic, è da prendere con le pinze. Il centravanti serbo, infatti, era arrivato alla Juventus con zero infortuni alle spalle in carriera, elemento che ha convinto ancor di più la società ad affondare il colpo. Questo dato, inoltre, ha trovato continuità nei primi mesi in bianconero, che hanno visto esaltare la sua integrità fisica. Dalla fine della stagione 2021/2022, però, il 22enne è entrato in un circolo vizioso di sfortuna che lo ha portato a fermarsi tre volte. Tra maggio e giugno i primi sintomi di un’infiammazione pubalgica lo hanno costretto a riposare un mese, cosa a cui lui non era per nulla abituato. Quando tutto poi sembrava essere rientrato, un altro problema, questa volta agli adduttori, lo ha colpito impedendogli di giocare ben 6 partite e chiudendo in anticipo il suo 2022 con la Juve.
Partito per il Qatar, come detto, i problemi non sono svaniti e il suo Mondiale ne ha risentito parecchio. Tornato a Torino la pubalgia ha continuato a fare il suo lavoro fino alla metà di gennaio, quando Dusan è rientrato in gruppo con i compagni. Adesso che sembra tutto lasciato alle spalle, Vlahovic si appresta a fare di nuovo quello che ha sempre amato, cioè segnare. Contro il Monza potrebbe guadagnare i primi minuti in maglia Juve dopo parecchio tempo, con l’obiettivo di dare un calcio alla sfortuna.
A cura di Alessandro Mammana