Si è entrati nella fase a eliminazione diretta del Mondiale. Un Mondiale che si immaginava potesse avere tra i protagonisti Dusan Vlahovic, ma così non è stato. L’attaccante classe 2000 sembrava potersi mettere in mostra in un palcoscenico di questo calibro, ma per diverse ragioni non ci è riuscito. Nella prima partita si è accomodato in panchina contro il Brasile e, appena entrato, non è riuscito a trovare la giocata giusta. Alla seconda poi, la situazione è diventata ancora più preoccupante, con il serbo che ha passato 90 minuti in panchina per problemi fisici non del tutto risolti. Infine, nell’ultima gara del girone, l’esordio da titolare e il gol ritrovato, accompagnato da un’esultanza liberatoria, che non ha però evitato l’eliminazione dal torneo. Vlahovic ha poi rilasciato un’intervista in zona mista, esprimendo la delusione per la mancata qualificazione e trattando anche il tema Juventus, argomento caldo di questi ultimi giorni.
L’ex Fiorentina si è presentato ai giornalisti sconsolato, molto deluso dall’eliminazione della sua Serbia e dal suo Mondiale. L’intervista è iniziata con una domanda sul terremoto Juve, in modo da capire se l’attaccante fosse a conoscenza di ciò che lo coinvolgeva direttamente: “Non ho capito bene che cosa sia successo con Agnelli, ma mi ha fatto piacere avere lui come presidente. Nel gruppo squadra non ne abbiamo parlato; ho avuto contatti con alcuni membri della società, che mi hanno detto quello che è successo e avevo letto sui giornali. Quando torno in Italia vediamo”, le sue parole. Si è parlato anche di scudetto e ambizioni, con il serbo che ha dichiarato: “Noi giochiamo partita per partita, siamo a 10 punti dal Napoli che gioca un grandissimo calcio ma la Juve non molla mai. Lotteremo fino alla fine”.
Dopodiché l’attenzione si è spostata sul Mondiale appena concluso con la Serbia, e in particolare sul primo gol nella competizione: “È stata una grande sensazione segnare ma non abbiamo fatto risultato, quindi ora significa nulla. L’esultanza non è niente di personale, è una cosa mia. Se pensate sia una provocazione no, era solo per me. Adesso abbiamo perso, andiamo a casa, le sensazioni non sono buone ma guardiamo avanti. A marzo torniamo in campo, dobbiamo provare a qualificarci all’Europeo“, ha affermato, non nascondendo la voglia di riscatto.
Infine, una domanda sulle condizioni fisiche, che lo hanno costretto a saltare gran parte delle ultime partite: “Sto bene, il dolore è diminuito tanto ma è presente ancora. Mi sento molto meglio, la sostituzione è stata una scelta del mister. Non è stato facile ma sto bene”, ha dichiarato.