Juventus, Vlahovic: “Sono qui per vincere, aspetto Chiesa per farlo insieme”
In occasione della presentazione del libro “Vlahovic, non finisce qui” scritto dal direttore di Tuttosport Guido Vaciago, il numero 7 bianconero si è presentato al Salone del Libro di Torino e ha risposto a diverse domande. Dusan Vlahovic è arrivato alla Juventus a gennaio ed è al centro del progetto futuro della società. Nonostante gli addii di Dybala e Bernardeschi, l’ex Fiorentina avrà nuovi partner d’attacco per riportare in alto la Juventus.
L’attaccante serbo ha toccato diversi temi, dal suo passato, agli anni alla Fiorentina e al futuro con la casacca bianconera. Proprio su questo ultimo punto ha speso belle parole per il suo compagno Federico Chiesa, con cui deve ancora fare coppia in bianconero.
Le parole di Vlahovic sul suo passato
L’attaccante bianconero ha esordito parlando del suo passato e del suo avvicinamento al calcio, dicendo: “In Serbia ci mettono sempre la palla in mano fin da bambini. Da quando ero piccolo avevo voglia di essere sempre in movimento. Ho cominciato prima col basket che era la mia prima passione, anche perché nella mia scuola elementare c’era una scuola di basket. Ho fatto due-tre anni, poi giocando con i miei amici a calcio ho deciso di fare quello e mia madre mi ha portato al primo allenamento”.
Ha speso belle parole per il suo primo allenatore ai tempi della Fiorentina Cesare Prandelli: “Mi emoziona sempre. E’ stato quello di cui avevo bisogno, mi ha spinto avanti, mi ha supportato. Lo ringrazierò per tutta la vita, qualsiasi cosa per lui ci sono e ci sarò sempre. Sono veramente grato, spero di vederlo presto, di chiacchierare, fino ad ora è l’uomo sportivo più importante. Uno vero“.
La concentrazione sul presente
L’elogio alla Juventus: “Mi piace il dna della Juve: questa voglia di combattere, di non mollare, di andare oltre il limite, fino alla fine. Un po’ così sono anch’io. Voglio dare tutto e non vorrei avere rimpianti. È il mio lavoro, sono un privilegiato. Si può fare sempre meglio, ma anche quando hai fatto una cosa straordinaria devi essere consapevole e soddisfatto, senza esagerare”.
Sulle sue paure: “Nel mondo del calcio paure non ne ho, fa tutto parte del gioco. Alla fine è un divertimento, dobbiamo farlo sereni e col sorriso e alla fine viene tutto da solo. Nella vita siamo umani, tutti abbiamo delle paure, ma anche se abbiamo delle paure dobbiamo affrontarle”.
La gioia di esordire in Champions League: “L’inno della Champions a inizio partita… non avevo quell’esperienza, non ce l’ho ancora avendo fatto solo due partite ma tutta la settimana si respira un’aria diversa quando si gioca in Champions. Ero orgoglioso di me stesso, è una cosa speciale. Tra me e me stavo pensando “Ci siamo!”. Poi il gol segnato e le emozioni. Vorrei provarle tante volte e per molto tempo. La prima partita di Champions che ho visto in tv è stata Milan-Liverpool di Istanbul, me la raccontava anche mio padre. Me la ricordo poco ma ricordo i racconti di mio padre”.
Vlahovic sul futuro e l’appello a Chiesa
L’appello al “nuovo” compagno di squadra, ai box da gennaio per la frattura al legamento crociato: “Con Chiesa abbiamo condiviso tre anni alla Fiorentina e fortunatamente siamo di nuovo insieme. Si è infortunato quando sono arrivato… spero torni il prima possibile, lo conosciamo tutti come calciatore. È stato un piacere vederlo, speriamo di ritrovare la nostra intesa sul campo, che è rimasta a Firenze. Non vedo l’ora di giocare con lui, scendere in campo e lottare con lui, vincere insieme“.
Le parole sul futuro: “Ho miei obiettivi, che tengo per me e che sono chiari. Non mi piace parlare di queste cose, né con la mia famiglia, né con nessuno. Per quanto riguarda la Juve c’è poco da aggiungere… sappiamo che la Juve vincerà sempre e vincerà per sempre, è l’unica cosa che conta e dobbiamo tornare su questa strada. C’è poco da parlare, dobbiamo vincere. Ho iniziato a giocare per passione, per rendere orgogliose tutte le persone che mi guardavano. Sono felicissimo. La mia vita sta andando bene. Io e i miei genitori stiamo bene e questa è la cosa più importante. L’affetto del pubblico è quello che mi dà la spinta in più, ti spinge a fare cose che non puoi neanche immaginare. Sono felice di stare alla Juve, l’ho voluta tanto. Spero di vincere tanti trofei“.