Dopo le sfide europee che hanno impegnato diverse squadre di Serie A, il campionato è pronto a tornare. In occasione della 10ª giornata, l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha rilasciato la consueta conferenza stampa che anticipa il match di sabato 28 ottobre contro il Verona. Diversi sono gli spunti nati dalle dichiarazioni dell’allenatore bianconero, che ha parlato anche delle condizioni di Vlahovic e Chiesa.
Allegri, allenatore della Juventus, ha aperto la conferenza stampa: “Domani ci sono molte insidie. Erano partiti molto bene, hanno buoni giocatori e qualità fisiche. Per dare valore alla vittoria di Milano, bisogna fare risultato. Tornare in testa alla classifica? Nessuno vuole cacciare indietro la parola scudetto perché il calcio è fatto di momenti. Bisogna essere realisti, stiamo lavorando bene e dobbiamo migliorare per far sì che la Juve abbia un futuro. Dobbiamo crescere sia a livello tecnico che mentale. L’obiettivo è quello di entrare nelle prime quattro posizioni, poi le valutazioni verranno fatte a fine stagione. Ultima parte di San Siro? Si tratta di crescita della squadra, ci ho parlato. L’equilibrio e il lavoro quotidiano sono fondamentali”.
Successivamente, Allegri ha parlato delle condizioni di Chiesa e Vlahovic: “Stanno tutti bene. Chiesa è rientrato dopo praticamente 3 settimane di non allenamento e si è allenato bene. Vlahovic stava già meglio di Federico. A parte i singoli, comunque, dobbiamo metterci al pari loro per vincere. Non ho ancora deciso se giocheranno loro due, vedrò domani. Mckennie? Sta facendo bene e deve continuare così. Iling sta decisamente meglio, ma tra Cambiaso e Kostic non ho ancora deciso”.
Su Nicolussi e Nonge: “Nicolussi Caviglia lo vedo più da mediano ma è un ragazzo intelligente e si sta allenando bene. Ci sarà anche il suo momento. Nonge? Sa giocare molto bene a calcio ma deve imparare a fare ancora tante cose”.
L’allenatore ha poi concluso dicendo: “Ero sereno anche prima del Sassuolo. Domani è una partita diversa perché giocheremo in casa. Dobbiamo giocare mettendoci al pari degli altri: non è mai semplice comunque vincere le partite. Domani però giochiamo con una squadra che si deve salvare, quindi dovremo fare bene. Sappiamo i nostri limiti e devono essere i nostri punti di forza. Ogni obiettivo deve essere al servizio della squadra, a Milano è stata una grande partita anche se non dal punto di vista tecnico. Mettersi al pari degli avversari è questione di rispetto. Negli scontri diretti può succedere di tutto, ma in certe partite se non hai rispetto è difficile: non è questione di sminuire il gruppo. Una volta si diceva che i campionati si vincono con le piccole e si perdono con le piccole”.