Tudor: “Siamo sulla strada giusta. Ho fatto dieci ore di auto per la Juventus”

Igor Tudor, allenatore Juventus (imago)
Le parole del nuovo allenatore della Juventus, Igor Tudor, nel post partita della gara contro la Roma di Claudio Ranieri
Il secondo match di Igor Tudor sulla panchina della Juventus è terminato 1-1 grazie alle reti di Locatelli e Shomurodov
I bianconeri, con questo risultato piuttosto rilevante in uno scontro diretto come quello con la Roma, si avvicinano alla zona Champions League.
Nel post partita, Igor Tudor ha analizzato la partita e le prestazioni di alcuni dei suoi giocatori per cercare di comprendere con attenzione i motivi che hanno condotto al risultato finale.
Vediamo insieme le parole di Igor Tudor nel post partita di Roma-Juventus.
Le parole di Igor Tudor
Tudor ha iniziato dicendo: “Bisogna concedere meno da corner, anche se oggi mancava la struttura con le assenze di Bremer, Gatti e Cabal. La struttura dei giocatori decide tanto, poi chiaro che bisogna mettere attenzione. Io mi sono appoggiato al modo di difendere che facevano già, vedremo per il futuro, ma sicuro c’è da migliorare”.
Ha poi continuato: “Mi è piaciuto tanto il primo tempo, abbiamo spinto bene, poi loro hanno cambiato sistema nel secondo tempo. Il gol su calcio d’angolo è un dettaglio che non è un dettaglio, poi penso che l’abbiamo finita bene e volevamo vincerla di più noi. Purtroppo non siamo riusciti. Siamo contenti, cioè vogliamo sempre vincere, però ci sta visto il periodo da cui veniva la squadra, non solo di fisico ma anche di testa. Siamo sulla strada giusta, ci dà confidenza per fare meglio e ancora di più”.

Il post partita dell’allenatore della Juventus
L’allenatore ha poi proseguito: “Grande gol di qualità di Locatelli, è la qualità dei giocatori che decide. Con i braccetti volevamo spingere senza concedere contropiede. Si lavora su quello e sulle preventive. Siamo entrati bene perché non era scontato per il momento, invece mi è piaciuto tanto l’approccio, siamo entrati con carica e consapevolezza giusta”.
Ha concluso affermando: “Sono qui da dieci giorni, poi l’adrenalina ed emozione poi si abbassa. E’ bello, poi bisogna pensare al lavoro godendoselo al massimo. A volte quando fai questo lavoro diventa difficile perché uno ci tiene, è dentro, pensa a tutti i dettagli. C’è poco tempo per godere, si finisce una gara e si pensa subito all’altro. Da fuori sembra un lavoro che ci si gode così, da dentro non è così. Sono venuto a Torino in macchina, dieci ore di viaggio, per non prendere l’aereo. Una cosa mia”.