Negli ultimi tempi, soprattutto per via delle deludenti prestazioni della Nazionale italiana, è tornato in voga un dibattito molto acceso. Si discute del fatto che i giovani, nel calcio italiano, vengono poco valorizzati e che solo pochi fortunati cominciano a giocare fin da subito nel calcio che conta. In questo modo molti talenti vanno sprecati, a danno dell’intero panorama calcistico italiano. Sul tema si è espresso anche Luca Pellegrini, terzino sinistro della Juventus, in un’intervista concessa ai microfoni di Sky Sport.
Secondo il giovane difensore è sempre più evidente un distacco fra primavera e prima squadra. Di conseguenza, per i ragazzi risulta spesso difficile e traumatico il passaggio al calcio che conta.
Complice qualche brutto infortunio, lo stesso Pellegrini ha iniziato a giocare con regolarità in prima squadra solo al termine del 2019, quando militava nel Cagliari. Prima dei 20 anni, a suo dire, in Italia è difficile che gli allenatori diano fiducia ai giocatori. “Il passaggio dal calcio giovanile al professionismo non è stato semplice neanche per me, sicuramente tutti mi hanno aiutato ma, vedendo tanti altri ragazzi, si percepisce sempre di più la differenza tra settore giovanile e prima squadra“.
“C’è poco tempo per sviluppare un calcio totalmente diverso rispetto a quello della Primavera” continua Pellegrini. “Ci sono molte più pressioni e c’è poco tempo per sbagliare: vediamo ragazzi all’estero che alla mia età hanno già 150-200 partite perché cominciano a giocar prima nel calcio che conta“.
Due eccezioni sono rappresentate da Scamacca e Frattesi, giocatori di spicco del Sassuolo che Pellegrini ha citato come modello a cui ci si dovrebbe ispirare. “Guardate Scamacca e Frattesi: fino a due anni fa giocavano in Serie B, nessuno può prendersela con nessuno se poi hanno poco tempo per crescere a livelli alti. Loro sono stati bravissimi”.
Titolari anche in Nazionale, nel match di Nations League contro la Germania, i due giocatori neroverdi hanno dunque faticato ad imporsi, arrivando ad essere conosciuti “solo” all’età, rispettivamente, di 23 e 22 anni. Ancora giovani, evidentemente, ma non giovanissimi in ambito calcistico.
Ora Pellegrini ha 23 anni e gioca nella Juventus, ma fatica ad imporsi come titolare. Quest’anno in campionato ha realizzato solo 1 assist in 17 presenze, penalizzato dalla concorrenza di Alex Sandro. Nel finale di stagione, però, si è conquistato la fiducia di Allegri ed è spesso sceso in campo dal primo minuto.