Juventus-Inter, le interviste dei protagonisti nel post partita
Era il big match della 13ª giornata di Serie A. All’Allianz Stadium si è appena conclusa la sfida, nonché Derby d’Italia, tra Juventus–Inter. Gli uomini di Allegri andavano alla caccia di una vittoria per superare proprio i nerazzurri in cima alla classifica del campionato. L’obiettivo, invece, degli uomini di Inzaghi era quello di allungare in classifica proprio sulla Juventus, cercando di rispondere presente al primo dei due big match che aspettano i nerazzurri nell’arco di una settimana. Tra 7 giorni, infatti, il 3 dicembre per la precisione, l’Inter farà visita al nuovo Napoli di Mazzarri. Entrambe le squadre, dunque, avevano la necessità di vincere. Il fatidico derby, alla fine, si è concluso sul punteggio di 1-1. Un risultato, quello maturato tra Juventus-Inter, che è stato analizzato dai protagonisti del match nelle consuete interviste post partita.
Juventus-Inter, le interviste dei protagonisti della sfida
RABIOT: “È un buon risultato. Ovviamente volevamo vincere ma l’Inter è una squadra difficile da affrontare. Non era però una partita fondamentale. Siamo usciti un po’ troppo e loro ne hanno approfittati. Dietro dovevamo essere più cattivi su Lautaro, ma è andata così. Vlahovic? Importante che abbia trovato il gol. Lui e Chiesa hanno un ottimo feeling e sono importantissimi per noi. Cerco sempre di motivarmi, anche quando prendiamo gol o se sbagliamo un passaggio. Vogliamo sempre vincere, anche se prendiamo un gol che in una partita può succedere. Il secondo tempo, dopotutto è stato sempre equilibrato. Scudetto? L’obiettivo è provare a vincerlo: siamo campioni, siamo forti e credo che possiamo farcela”.
SOMMER: “Nel secondo tempo nessuna delle due squadre voleva concedere rischi, soprattutto se consideriamo che la Juventus si difendeva molto bene. Nonostante tutto è stata una buona partita. Devo dire che è bellissimo giocare dietro al blocco di difensori che abbiamo. Dobbiamo considerare che abbiamo la miglior difesa del campionato e e questo è perché abbiamo un buon feeling e difendiamo davvero bene e per me, da portiere, questo è davvero ottimo. Gioco diverse volte con i piedi perché mi permette di capire e di gestire la situazione. Ci permette di trovare diverse soluzioni, nonostante la pressione di uno stadio così caldo come quello della Juventus“.
NICOLUSSI CAVIGLIA: “Ho saputo oggi della mia titolarità ma mi sono fatto trovare pronto: l’ho affrontata con le mie caratteristiche. Allegri mi ha detto di stare semplicemente attento e di farmi trovare sempre libero nonostante le punte dell’Inter mi oscuravano sempre. Ho dovuto fare un lavoro diverso in fase di non possesso mentre quella di possesso è venuta molto meno. Se c’è un leader? Abbiamo tanti giocatori d’esperienza: Rabiot, Danilo e non solo. l’atteggiamento giusto è da parte di tutti. A livello tattico avevamo McKennie che usciva su Acerbi e io dovevo stare davanti a Lautaro. Nel secondo tempo, invece, appena Dusan partiva io mi alzavo su Calhanoglu, ma non ci sono state tantissime occasioni. Posso ricoprire vari ruolo: playmaker, mezz’ala ma anche a due. Uno dei miei punti di forza è calciare in porta, nonostante questa sera non l’abbia fatto tante volte”.