Non è una situazione facile per Massimiliano Allegri. L’allenatore bianconero, in vista della partita di domenica contro il Milan, si trova di fronte a diversi dubbi, in particolare nel reparto offensivo. I grandi punti di domanda in casa Juventus vertono, infatti, sulle condizioni di Chiesa e di Vlahovic, entrambi non al meglio nell’ultimo periodo. Sembrano però esserci buone notizie per l’attaccante serbo.
Vlahovic, infatti, sembra pronto a scendere in campo da titolare domenica per la sfida contro il Milan. Discorso diverso per Chiesa, che invece è ancora in dubbio. Il primo, dunque, molto probabilmente prenderà parte alla sfida di domenica. Il secondo invece verrà monitorato di giorno in giorno e la decisione sulla sua presenza o meno verrà presa a ridosso del match. Verso la titolarità anche Rugani dopo l’infortunio di Danilo con il Brasile.
Situazione, dunque, da monitorare con grande continuità alla Continassa. La sfida di domenica sera sarà importantissima per la Juventus e Allegri spera di potersela giocare con i suoi top in attacco. Qualora non dovesse essere così, le soluzioni a disposizione dell’allenatore della Juventus sono diverse. Due i nomi principali: Kean e Milik. Nell’ipotetico 3-5-2 bianconero, la coppia composta dall’attaccante italiano e dal polacco potrebbe essere la prescelta. Kean ha giocato titolare in Nazionale contro Malta, con Spalletti che lo ha schierato sulla fascia sinistra e non ha deluso le aspettative. Diverso, invece, il discorso su Milik: titolare nella sua Polonia contro la Moldavia, ma non ha brillato.
Qualora la coppia delle due punte non dovesse convincere Allegri, a salire in cattedra potrebbe essere Miretti, che ha giocato in tandem con Kean proprio contro il Torino. Il centrocampista ventenne ha già dimostrato di poter giocare in attacco, spiccando per la sua qualità di inserimento per provare a creare difficoltà nell’area di rigore avversaria. Non è, infine, da escludere l’utilizzo di Yildiz, subentrato nel derby della Mole prendendo il posto di Kean e in campo anche con la Turchia durante la sosta.
Articolo di Marco Palomba