Juventus-Atalanta, le 4 verità che ci ha lasciato l’amichevole
L’amichevole tra Juventuse Atalantaha avuto il sapore di Serie A. Non solo per le squadre in campo che si sono affrontate al Dino Manuzzi di Cesena a una settimana esatta dall’inizio del campionato, ma anche per le soluzioni tattiche adottate.
Cosa ci ha lasciato Juventus-Atalanta: le 3 verità
EQUILIBRIO E PRESSING – Il nuovo approccio tattico di Massimiliano Allegri è una diretta evoluzione di quanto visto la passata stagione. Si parte sempre dall’equilibrio tra i reparti, che ha permesso ai bianconeri di ottenere una serie di clean sheet. La novità è rappresentata dal pressing alto per evitare che l’avversario imposti l’azione con la costruzione dal basso. Il tutto è possibile grazie a Weah, un vero e proprio motorino sulla corsia di destra che regola il ritmo dei compagni in base alle sue sgambate.
GASP NON SA STARE SENZA CENTRAVANTI – Passando all’Atalanta, l’amichevole di Cesena ha confermato una verità per la Dea: Gasperini non sa stare senza centravanti di peso. È andato via Hojlund ed è arrivato Scamacca ma non basta. Per giocare due competizioni c’è bisogno anche di Zapata. Non perché gli altri non siano di valore, sia chiaro, ma perché non sono prime punte. El Bilal è visto da Gasp più come un Lookman e Muriel, ovvero una pericolosissima seconda punta. Scamacca non può giocarle tutte e l’allenatore della Dea vorrebbe tenere in rosa anche Zapata, mercato permettendo.
VLAHOVIC-CHIESA, UN POTENZIALE DA SBLOCCARE – Se il modulo non si cambia, lo faranno i giocatori. Allegri vede Chiesa non come esterno ma come seconda punta, in modo che possa stare più vicino alla porta. Con Vlahovic, i due ex Fiorentina potenzialmente possono essere una delle migliori coppie d’attacco della Serie A. L’intesa c’è, i movimenti ancora non tanto. Nella macchina bianconera, gli ingranaggi offensivi sono ancora da sistemare ma c’è fiducia. Vlahovic, nonostante le voci di mercato, ha la testa giusta per affrontare la stagione e Chiesa è in grado di cucire il reparto spaziando per tutto il fronte d’attacco per poi finalizzare con il passaggio decisivo o la conclusione vincente. Attenzione a quei due!
CAMBIASO MEZZALA? – L’ex Bologna lo conosciamo tutti come esterno ma in fase di impostazione ha giocato spesso come mezz’ala. Quando la Juve aveva il pallino del gioco molti palloni sono passati dai suoi piedi in mezzo al campo.