Considerato da sempre un predestinato. Più di una volta è stato vicino al crollare in un profondo vortice di negatività, pregiudizi e aspettative, dal quale sarebbe stato davvero complicato tirarsi fuori. Che peso. Un inizio di carriera da favola all’Eintracht Francoforte con i già ben noti Kostic della Juventus e Rebic del Milan: una squadra che girava a meraviglia, che ha incantato tutta Europa. Poi, un trasferimento a cifre monstre al Real Madrid, per più di 60 milioni di euro. Aspettative. Quante aspettative, tutte deluse. Una manciata di gol, pochi minuti trovati con la maglia dei Blancos e un passaggio al Milan che qualche estate fa sembrava dato per certo. Adesso, un investimento della Fiorentina, saggio e paziente, perché con giocatori sfiduciati come Luka Jovic, non serve altro. Ora il serbo ha ingranato e sta stupendo tutti. C’è un dato statistico che lascia a bocca aperta: Jovic raggiunge Osimhen, solo loro due in Serie A così.
La Fiorentina ha creduto in lui con un’investimento all’insegna del risparmio e della novità e quest’estate lo ha portato alla corte di Vincenzo Italiano. Scelta economica all’avanguardia, scelta ripagata, ma serviva tempo. All’inizio della sua avventura in Toscana non riusciva a ingranare. Insulti, critiche e molto scetticismo lo tormentavano. In Italia il tempo non esiste, ma in realtà serve solo quello a alcuni giocatori per consacrarsi. Chiedere a De Ketelaere per credere, uno che di tempo ne avrebbe un gran bisogno. E a Jovic non serviva altro. Stimolato anche dalla staffetta con Cabral lì davanti, l’attaccante serbo, nato in Bosnia Erzegovina, si è preso l’attacco viola sulle spalle. Non sempre titolare, parte anche dalla panchina in sfavore del suo compagno ex Basilea, ma anche da subentrato sa come incidere.
Anche ieri sera, in una partita delicata come quella contro un Milan alla ricerca di punti per la qualificazione alla prossima Champions League, ha timbrato il tabellino. Subentrato al posto di Arthur Cabral all’81’ è riuscito dopo appena 5′ a chiudere i conti con un gran colpo di testa in tuffo su un assist tagliente dalla destra di Dodò. Non una casualità un gol di testa. Degli 11 gol e 2 assist messi a referto nelle 34 partite totali tra tutte le competizioni, 5 sono arrivati con un colpo di testa. Cecchino infallibile. Che rapace d’area. Solo un altro giocatore di Serie A, oltre a Luka Jovic, è riuscito a segnare così tanti gol di testa: Victor Osimhen, capocannoniere indiscusso del campionato. Un dato non da poco, che lascia ben sperare. Jovic potrebbe sbocciare: intanto è riuscito a raggiungere Osimhen in questa speciale classifica. La primavera è in arrivo, servirà ancora tempo, ma i presupposti per diventare a tutti gli effetti il centravanti titolare della viola ci sono.
Due giocatori del tutto differenti, che stanno vivendo due momenti diversi e in due fasi opposte della propria carriera. Il primo sta cercando la sua dimensione per diventare come il secondo. Jovic stenta, ma potrebbe ingranare una volta per tutte e diventare quel bomber di razza che la Fiorentina ricerca da diversi anni a questa parte, Osimhen sta attraversando il momento più proficuo della sua carriera e non ha nessuna intenzione di fermarsi con un Napoli ormai già campione d’Italia. Numeri a confronto: non c’è paragone. Il serbo ha realizzato 11 reti in stagione, solo 4 in Serie A, ultima delle quali quella di ieri al Milan, mentre il nigeriano ne ha siglate ben 21, di cui 19 in campionato. Una bella differenza. Ma nel frattempo, Jovic raggiunge Osimhen per gol segnati di testa tra tutte le competizioni: solo loro due così in Serie A. Mica male.