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Italia U21, Baldanzi: “Un’emozione ma la strada è ancora lunga”

Il trequartista dell’Empoli, Tommaso Baldanzi, è stato convocato per la prima volta dal Commissario Tecnico dell’Italia Under 21, Paolo Nicolato. Gli azzurrini saranno impegnati venerdì 24 e lunedì 27 in due test amichevoli rispettivamente contro Serbia e Ucraina. Di seguito riportiamo le parole di Baldanzi rilasciate al sito ufficiale della Figc.

Italia Under 21, prima convocazione per Baldanzi: le sue parole

Commentando la prima chiamata in Nazionale U21, Baldanzi dichiarato: Indossare questi colori è ogni volta un’emozione sempre nuova. È un grande orgoglio rappresentare un popolo intero. Sono molto contento di essere qui e spero di dare un aiuto alla squadra. Ho tutte le maglie conservate, spero di aggiungere presto alla collezione quella dell’esordio.

Un pizzico di rammarico se ripensa all’Europeo Under 19: “Un’esperienza eccezionale: peccato essere usciti in semifinale, ma dobbiamo tutti insieme credere di poter riuscire a provare ancora emozioni così”.

Ormai punto fermo della formazione di Paolo Zanetti, Baldanzi mantiene le ali basse evitando di esaltarsi nonostante i traguardi raggiunti precocemente: “Vivo questo momento con grande entusiasmo ma con umiltà e serenità. Devo lavorare ogni giorno per migliorare, cosa che credo di aver fatto in questi anni per arrivare a togliermi queste soddisfazioni. Ogni giorno ripeto a me stesso che la strada è ancora lunga.

Baldanzi non perde mai occasione di ringraziare il club che l’ha lanciato: “C’è qualcosa di speciale lì. L’Empoli è una grande società, che mi ha accolto quando avevo otto anni e mi ha fatto crescere. Sarò sempre grato a ogni persona con cui sto condividendo questo percorso”.

Infine un pensiero alla Nazionale italiana di cui sogna di diventare protagonista in futuro: “Non ricordo il Mondiale del 2006 perché ero troppo piccolo. Tutti noi, però, abbiamo il sogno di riportare l’Italia dove merita. I momenti negativi ci sono, nel calcio e nella vita: l’importante è non smettere mai di lavorare, di crederci e di sognare. Per me essere calciatore è sempre stato un sogno che però non ho ancora realizzato: la strada è lunga”.

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Redazione