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Mancini: “Vi dico 5 nomi che mi hanno colpito allo stage di dicembre”

In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, il ct dell’Italia Roberto Mancini ha parlato del suo 2022: Se n’è andato un 2022 triste, per me molto triste: la morte di Sinisa, la malattia di Gianluca. Queste sono le cose che pesano sul cuore: quelle per le quali non puoi fare nulla. Dopo una delusione sportiva, invece, si può sempre rimediare”.

L’intervista di Mancini

Sulla lotta per lo scudetto ha detto: “Questo è un pronostico troppo difficile, e dopo 50 giorni di sosta anche di più. Ma il Napoli ha buone possibilità: otto punti di vantaggio e un gruppo collaudato che ha anche aggiunto due-tre giocatori forti. Le inseguitrici sono tutte vicine fra loro e tutte in tempo per riprendere il Napoli. Però devono correre tanto e forte”.

Sul Milan ha aggiunto: De Ketelaere è molto forte. Ma è giovane, dunque gli serve tempo, ed è un belga, ha bisogno di ambientarsi. Pensate al primo De Bruyne al Chelsea: sembrava non sapesse giocare a pallone. Falso nove? Mi sembra più una mezzala d’attacco. Giroud gioca bene e fa giocare bene la squadra: se dovesse avere un problema lui non sarebbe facile. Anche se il miglior Origi può sostituirlo”.

L’Inter invece aspetta con ansia il ritorno di Lukaku: È mancato molto: l’Inter può averne un grande vantaggio o sentirne la mancanza, se non tornerà quello di due anni fa. Anzitutto fisicamente. DzekoLukaku? Lukaku svaria, Dzeko si muove tanto, ma gli altri possibili incroci con Lautaro mi sembrano più funzionali“.

Sulla Juve: L’ho vista giocare a volte bene e altre meno. Però ha avuto un sacco di infortuni che, buon per noi, hanno dato spazio a giovani che hanno un futuro in Nazionale. Di Maria e Chiesa se stanno bene, è difficile non farli giocare. Ma Allegri ora sa cosa possono dargli Fagioli, Miretti, anche Kean: forze fresche, e gliel’hanno dimostrato. Problemi societari? Il club Juve ha sempre protetto bene la squadra“.

Per l’Italia sta diventando sempre più decisivo Raspadori, che però al Napoli non è titolare fisso: “È migliorato anche così, si è visto contro Inghilterra e Ungheria: giocando non sempre ma ad alti livelli, per vincere, gli è cambiata la mentalità. Mezzala? Ci penso da sempre: perché è un giocatore offensivo, ma corre tanto e sa dove e come correre“.

Chiosa finale con i nomi più interessanti visti allo stage di dicembre: Cittadini, che ora ha bisogno di giocare in A, Faticanti, Fazzini e Oristanio del Volendam: a giugno era indietro, in sei mesi giocando titolare in Olanda è migliorato tanto. Ma mi hanno fatto una buona impressione tutti, anche quelli della Serie B”.

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Redazione