Italia, Mancini: “Nessun motivo particolare su Zaccagni. Retegui? Non ci aspettavamo dicesse subito sì”
La Nazionale torna in campo durante la sosta di fine marzo per un doppio impegno nel girone di qualificazione agli Europei che si disputeranno in Germania nel 2024. Gli azzurri compongono il gruppo C insieme a Macedonia del Nord, Ucraina, Inghilterra e Malta. Proprio queste ultime due saranno le prime avversarie dell’Italia rispettivamente giovedì 23 e domenica 26 marzo. In vista di Italia-Inghilterra, in programma giovedì sera alle ore 20:45 allo stadio Maradona di Napoli, il C.T. Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa. Di seguito ecco le sue dichiarazioni.
Italia, la conferenza stampa di Roberto Mancini
Innanzitutto sulla prima chiamata di Mateo Retegui ha dichiarato: “Non ci aspettavamo dicesse subito sì. Lui è un ragazzo sveglio e giovane: speriamo possa essere importante perché ha qualità”.
Il commissario tecnico della Nazionale italiana ha risposto alla domanda sulla mancata convocazione di Mattia Zaccagni, l’italiano con più reti segnate nell’attuale Serie A: “Zaccagni sta disputando un ottimo campionato e non c’è nessuna particolare motivazione sulla non convocazione. La Nazionale è aperta a tutti, quindi se continua così altre volte verrà chiamato”.
Un pensiero per un altro calciatore della Lazio, vale a dire Nicolò Casale: “Si tratta di uno dei calciatori che seguiamo, come tutti i pochi italiani che ci sono nel nostro campionato”.
Altri due esclusi sono Zaniolo e Kean di cui Mancini afferma: “Nicolò non è stato convocato perché ha ripreso recentemente, perciò non è ancora al massimo della condizione. Non ha ancora giocato partite intere al Galatasaray, ma se farà bene lo chiameremo. Speriamo invece che Kean possa migliorare. Il tempo passa quindi devono rendersi conto di avere grandi qualità e che alla Nazionale servono“.
Riguardo al problema dell’assenza di centravanti di livello, Mancini dichiara: “Sperando stiano bene, le opzioni sono tre: Scamacca, Gnonto e Retegui. Scamacca ha giocato solo 65 minuti in coppa, perciò non ha i 90 minuti sulle gambe; Gnonto gioca sempre in Inghilterra; vediamo invece Retegui, ora lo seguiamo”.
Dopodiché si sofferma sulle condizioni fisiche degli acciaccati: “Chiesa oggi doveva svolgere un esame a Torino, ma non credo riesca a raggiungerci. Bisogna capire in che condizione è Dimarco altrimenti lo sostituiremo convocando qualcun altro”.
Su Locatelli: “Ieri ha disputato una delle sue migliori partite, deve continuare così. Lui è sempre stato con noi, tuttavia a centrocampo siamo parecchi e può capitare di non essere convocati una volta“.
Le parole di Roberto Mancini su Pafundi
Nonostante lo scarsissimo minutaggio, nell’elenco dei trenta trova spazio Simone Pafundi di cui il C.T. spende parole al miele: “Quando scrivo la lista la mia idea è la seguente: prima Pafundi, poi tutto il resto. Ha appena compiuto 17 anni ma ha già qualità incredibili. La speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere protagonista in Nazionale per i prossimi vent’anni. Crediamo tanto in lui”.
Poi interviene sulla tematica inerente il poco spazio concesso ai giovani italiani in Serie A: “Gnonto poteva giocare per la Sampdoria o la Fiorentina, nessuno l’ha acquistato, ma adesso gioca titolare in Premier League. In Olanda c’è Oristanio che gioca bene in Eredivisie. Zaniolo ne è l’emblema: qui non giocava, poi si è ritrovato catapultato titolare in Champions League. In qualunque maniera dobbiamo andare a scovarli noi”.
Infine, Mancini conclude la conferenza con un’analisi generale sul problema principale della mancanza di risorse in Italia: “Ai miei tempi si giocava 3/4 ore per strada e poi si andava all’allenamento, oggi questo non succede più. Non è un caso se i giocatori forti nascano ancora in quei Paesi come Argentina, Brasile e Uruguay dove si gioca ancora molto per strada”.