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Italia, Gnonto: “Essere qui è un privilegio. Mancini ha visto qualità in me”

Dopo i recenti insuccessi contro Argentina e Macedonia del Nord, l’Italia è chiamata a rialzarsi per poter regalare nuove gioie ai suoi tifosi. La mancata qualificazione a Qatar 2022 dev’essere infatti non motivo di rammarico, ma uno stimolo per riscattarsi e fare meglio in futuro. Proprio in quest’ottica, Roberto Mancini sta dimostrando ultimamente di voler puntare molto sui giovani azzurri. Lo stage di Coverciano e la formazione scesa in campo contro la Germania non fanno che confermare la nuova linea di pensiero del tecnico.

Uno degli azzurrini più promettenti è senz’altro Wilfried Gnonto, seconda punta classe 2003 campione di Svizzera grazie alla vittoria in campionato del suo Zurigo. Dopo essere stato convocato per lo stage di Coverciano, il giovane verbanese è stato fatto rimanere per l’avvio di Nations League ed è attualmente in panchina contro la Germania, ansioso di debuttare con la maglia della Nazionale maggiore. L’attaccante è stato intervistato dai microfoni di Rai Sport alla vigilia del match.

Le parole di Gnonto prima di Italia-Germania

Il giocatore si è detto emozionatissimo per l’opportunità che gli è stata concessa. “Sto cercando di godermi ogni minuto con questi top player. È un’emozione fortissima ma se il mister ha deciso che io dovessi rimanere, vuole dire che ha visto qualità in me“.

L’attaccante ha proseguito affermando che la convocazione in Nazionale maggiore è un privilegio, oltre che una fortuna: “Essere qui è qualcosa di unico. Siamo molto privilegiati e fortunati ad essere qua. Dobbiamo godere il momento e far vedere le nostre qualità“.

Interrogato sulla possibilità concreta di giocare, Gnonto non si è espresso con certezza, dicendo che la scelta se schierarlo o meno spetta all’allenatore: “Non lo so. Dipende dal mister. Io sono qua, pronto e quando ci sarà l’occasione cercherò di dare il massimo“.

Infine l’attaccante ha parlato dei rischi che comporta puntare sui giovani, vista la loro inesperienza, affermando però che è necessario per farli crescere e diventare dei veri campioni: “Penso sia giusto ma anche un rischio. Il mister, con questo gruppo di giovani, ha preso un grande rischio ma è giusto dare questo senso di responsabilità a noi giovani perché dobbiamo crescere e dare una mano alla squadra“.

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Redazione