L’Italia prova a ripartire, piena di rimpianti, dal successo nell’amichevole contro la Turchia per 3-2. Dopo il fallimento nella semifinale dello spareggio Mondiale contro la Macedonia del Nord, il commissario tecnico Roberto Mancini ha mischiato le carte in tavola dando spazio a diversi volti nuovi, uno su tutti Raspadori, grande protagonista con una doppietta. La Nazionale, insomma, prova a percorrere la strada tracciata già in estate nonostante la mancata qualificazione alla rassegna iridata: su chi rifondare l’Italia del futuro?
ACERBI – MANCINI: con tutta probabilità, da questo confronto uscirà un titolare della difesa azzurra. Con Bonucci (e, forse, Chiellini) verso la conferma per fare da chioccia ai più giovani, la Nazionale ha bisogno di affiancare a Bastoni un difensore di livello: il centrale della Lazio vanta 23 presenze (e 1 gol) e ha fatto parte dei convocati nella cavalcata vincente dell’Europeo, giocando da titolare l’ottavo di finale contro l’Austria. Dall’altra sponda della Capitale, invece, Gianluca Mancini ha disputato giovedì al Barbera la settima presenza con la maglia azzurra. Il futuro sembra poter essere dalla sua: tanti cartellini in questa Serie A, ma il margine di crescita è maggiore.
LOCATELLI – TONALI: un confronto decisamente interessante si gioca sull’asse Torino-Milano. La Nazionale ha nel centrocampo un grande punto di forza e due giocatori così sono una garanzia per il futuro. Il numero 27 della Juventus vanta 21 presenze con la maglia azzurra, impreziosite da 3 gol (tra cui la doppietta contro la Svizzera nel girone dell’Europeo). Il giovane centrocampista del Milan invece ha esordito nel 2019 per un totale di 9 presenze.
Anche con i loro rispettivi club il paragone sembra decisamente equilibrato (26 presenze e una fantamedia praticamente identica con 6,56 per il primo e 6,54 per il secondo): impossibile non ripartire da qui.
PESSINA – FRATTESI: se Davide Frattesi aspetta ancora la chiamata dalla Nazionale maggiore, Matteo Pessina ha già vissuto questa emozione e ha anche festeggiato la vittoria dell’Europeo da protagonista. Convocato in extremis al posto dell’infortunato Sensi, il centrocampista dell’Atalanta mette la firma in due occasioni consecutive, prima contro il Galles e poi contro l’Austria nella prima gara a eliminazione diretta. 12 presenze e 4 gol rappresentano un bottino invidiabile.
Frattesi invece si sta distinguendo con il Sassuolo di Dionisi dove, in 29 partite, ha trovato 4 gol e 2 assist (fantamedia del 6,5): i numeri sono dalla sua. Per vederlo in Nazionale sembra essere solo questione di tempo.
ZANIOLO – ZACCAGNI: sono i grandi esclusi dello spareggio contro la Macedonia. In un attacco molte volte risultato sterile e a corto di idee, Zaniolo e Zaccagni potrebbero aiutare Mancini a cambiare marcia. In Serie A il derby capitolino lo “vince” l’esterno della Lazio (6 gol e 4 assist contro le 2 reti e 1 solo assist trovate dal giallorosso). In Nazionale, invece, è il romanista ad avere avuto più chance (9 partite, 2 gol). Zaccagni, invece, il suo debutto lo ha fatto proprio contro nell’amichevole contro la Turchia subentrando proprio a Zaniolo.
INSIGNE – RASPADORI: da una parte uno dei più criticati, dall’altra uno dei più attesi. Lorenzo Insigne non ha certamente brillato contro la Macedonia e sta vivendo una stagione particolare, l’ultima nella sua Napoli prima del trasferimento al Toronto. Con la maglia dell’Italia è in doppia cifra di gol (10 segnati in 54 partite), ma il suo rendimento è calato. Raspadori invece è in grande ascesa e ieri ha trovato una convincente doppietta (3 reti in Nazionale), alimentando i dubbi di chi lo volesse titolare già nello spareggio per andare in Qatar. Presente e futuro o passato e presente?
BELOTTI – SCAMACCA: anche loro assenti contro la Macedonia, seppur per ragioni diverse. Scamacca, infatti, avrebbe con tutta probabilità preso parte al match perso al Barbera, ma un fastidio lo ha costretto alla tribuna: la Nazionale può ripartire da lui al centro dell’attacco. Per ora ha trovato solo 3 presenze ma i numeri con il Sassuolo sono dalla sua parte (13 gol in 24 partite). Belotti, invece, sta vivendo una stagione difficile costellata dagli infortuni e in Serie A è andato a segno solo in 4 occasioni. Con l’Italia, invece, ha realizzati 12 gol in 42 partite. Il futuro è dalla parte del neroverde.