Italia, Bonucci: “Problemi nella Juventus? La nazionale mi rigenera sempre”
Dopo la delusione della mancata qualificazione ai mondiali in Qatar, l’Italia di Roberto Mancini si prepara a sfidare Inghilterra e Ungheria, match validi per la Nations League. In vista delle due sfide il difensore centrale della nazionale e della Juventus Leonardo Bonucci è intervenuto in conferenza stampa.
Italia, le parole di Bonucci sulla Juventus
Il difensore italiano ha iniziato parlando dell’importanza della prossima partita: “Quella di domani sarà una gara molto importante, che ci farà capire a che punto siamo del percorso. Dopo la mancata qualificazione al Mondiale e le gare di giugno, con tanti ricambi, domani capiremo dove migliorare e in cosa”.
La Juventus sta avendo diversi problemi: la nazionale può essere una valvola di sfogo? “Quando vengo in Nazionale mi rigenero ma non solo stavolta, è così da 12 anni a questa parte. Qui si respira aria fresca, si sta insieme a un gruppo per 10 giorni di fila. Al Mondiale del 2026 non ci penso, non è il mio obiettivo. Mio obiettivo e star bene e aiutare la Nazionale finché potrò e lo vorrà il mister”.
Sulla squadra avversaria ha aggiunto: “Con Kane abbiamo giocato contro tante volte, è tra i migliori attaccanti al mondo. I nuovi li scopriremo, li abbiamo studiati in questi giorni. Sicuramente loro sono avvantaggiati perché scoprono continuamente nuovi talenti e hanno il coraggio di farli giocare“.
Chiosa finale sui tifosi che spesso lo hanno criticato: “Se fossero stati gli ultimi tempi mi sarei sorpreso… Ma è tutta la carriera così, non mi spaventa nulla. Ho vissuto nella vita momenti peggiori, non mi spaventa ormai più nulla. Chi fischia un giocatore della nazionale italiana per me è una persona senza cervello. In quel momento il giocatore rappresenta tutta la Nazione e di conseguenza anche chi sta fischiando… Non vedo perché debba essere fischiato Donnarumma che ha solo fatto una scelta, non è stato il primo a essere fischiato e non sarà l’ultimo. Dobbiamo crescere dal punto di vista culturale, domani ci aspettiamo un San Siro carico”.