Isco: “Ho avuto una lite con Monchi. Mi ha preso per il collo”
Il calcio, si sa, può regalare tante gioie così come può essere crudele. È una montagna russa che da un momento all’altro può togliere tutto quello che di bello ha concesso fino a quel momento. Chiedere a Francisco Roman Alarcon Suarez, in arte Isco. Il trequartista spagnolo, dopo i tempi d’oro del Real Madrid, è caduto in un oblio da cui non è più riuscito a risalire, compromettendo la propria carriera. Dopo la parentesi negativa al Siviglia, infatti, il 31enne è rimasto svincolato, ed è ora in attesa di una chiamata. Isco ha rilasciato un’intervista a Marca per la prima volta dopo cinque anni, parlando di tutto ciò che ha subito e in particolare di una lite con Monchi, ex direttore della Roma.
L’intervista di Isco
Il fantasista spagnolo ha in primis parlato di come tutto è iniziato, del suo sentirsi disorientato di fronte alle parole del direttore sportivo: “Avevano licenziato Lopetegui ed era arrivato Sampaoli. Ma quando Lopetegui se ne era andato avevo iniziato a vedere molte cose strane all’interno del club. Hanno chiamato il mio rappresentante per trovare una via d’uscita per me, senza prima dirmi nulla, quindi appena l’ho saputo sono andato a parlare direttamente con Monchi. Gli ho detto: ‘Senti, non so cosa stia succedendo, non so se mi stimi, se non mi stimi… Sii onesto con me e troveremo una soluzione senza problemi. Sono a tua disposizione’. Dopo quella conversazione è andato tutto storto. – ha dichiarato l’ex Real – Dopo quella conversazione Monchi cominciò a dire che volevo andarmene, cosa che non era vera, e iniziò a chiamare tutti i giorni sia me che il mio avvocato, assillandoci per firmare la risoluzione. Allora sono andato di nuovo a parlargli e gli ho detto: ‘Guarda, non sei sincero con me o con le persone a cui dici le cose. Io voglio restare e tu continui a dire che voglio andarmene’.
Il calciatore, inoltre, ha anche raccontato nei minimi dettagli la rissa e gli attimi di paura vissuti: “Gli ho detto che era la persona più ingannevole che avessi mai incontrato nel mondo del calcio e mi ha attaccato. Mi è venuto incontro, mi ha afferrato per il collo, ci siamo allontanati e ci hanno dovuto separare del tutto. Dopo quello scontro non avevo più intenzione di continuare al Siviglia. E anche se mi dispiaceva, perché avevo un ottimo rapporto con i miei compagni di squadra e i tifosi mi trattavano meravigliosamente, non potevo trovarmi a mio agio in un club dove il direttore sportivo mi attacca e nessuno parla o si scusa. Così ho risolto il contratto e me ne sono andato“.
Il mancato trasferimento all’Union Berlino
Infine, Isco ha anche parlato del potenziale trasferimento all’Union Berlino, saltato poi quando tutto era ormai definito: “Il mio agente mi ha chiamato e mi ha dettoche l’Union Berlino aveva presentato una buonissima offerta fino a fine anno con opzione per il prolungamento. Stavano andando molto bene in Bundesliga, erano in Europa League, il contratto era buono, il progetto sembrava buono e ho accettato. Ho fatto la valigia e sono andato a Berlino da solo. Era tutto fatto, così ci siamo dati appuntamento per il giorno dopo per svolgere le visite mediche” – ha affermato – “La mattina mi hanno detto che non potevano registrarmi in Europa e, nonostante esserci rimasto male, ho accettato la decisione. Dopo le visite mediche, poi, mi hanno anche comunicato che avevano abbassato le cifre dell’accordo. Dopo aver accettato inizialmente avevano cambiato di nuovo, quindi ho deciso di bloccare tutto. È stato irrispettoso”.