Juventus, Pjanić: “Il derby d’Italia più bello? La vittoria 3-2 in rimonta a San Siro”
A pochi giorni di distanza da Juventus-Inter, Miralem Pjanić torna a parlare in un’intervista a TuttoSport della rimonta a San Siro del 2018 e analizza l’arrivo delle due squadre al derby d’Italia. L’ex centrocampista bianconero elogia Max Allegri e il suo modo di gestire la Juve di oggi.
Juventus-Inter, l’intervista a Pjanić
Il bosniaco tesse le lodi del tecnico livornese che ha avuto per tre stagioni durante la sua permanenza in bianconero. “Lui sa molto bene cosa ha a disposizione e in base a quello che ha a disposizione sa in che modo deve giocare per portare i risultat. I risultati li porta, è una garanzia. Anche l’anno scorso, con tutto quello che è successo, con giocatori chiave quasi mai disponibili, è entrato tra le prime quattro. E quest’anno sono sicuro che la Juve combatterà fino alla fine per lo scudetto: non ho dubbi, perché so che con lui hai una certezza in mano.“
Su quell’Inter-Juve del 2018
A San Siro, il 28 aprile del 2018, è andato in scena uno dei derby d’Italia più rocamboleschi di sempre. L’Inter, in vantaggio 2-1 fino all’87° minuto, cade in casa nel finale contro la Juve, che, in due minuti, rimonta la partita decretando il 2-3 finale. Al centro delle polemiche le decisioni arbitrali sull’espulsione a Vecino e il presunto cartellino rosso non estratto nei confronti proprio del centrocampista intervistato. Durante l’intervista l’ex Juve risponde così: “In Italia si parla ancora della seconda ammonizione che avrei dovuto prendere? Come dico sempre, quelli che vincono non parlano. Sappiamo che abbiamo vinto quello scudetto perché eravamo la squadra più forte, come in tutti gli anni in cui sono stato alla Juve.“
L’analisi in vista del prossimo match
Pjanić conclude l’intervista scaldando la sfida tra Juventus e Inter. Da un lato carica gli attaccanti bianconeri, dall’altro dice di far attenzione al dieci dell’Inter e non solo: “Chiesa e Vlahović non devono mettersi pressioni, anche se per vincere i gol degli attaccanti sono importanti. Però quando sei in un periodo in cui il gol non arriva devi continuare a lavorare e prima o poi ti sblocchi, perché le qualità nel loro caso ci sono. Sulla carta sono una coppia fortissima. Poi bisogna vedere i numeri perché su quelli sei giudicato e se sei un attaccante devi fare i gol: sono pagati tanto per questo. Ma lo sanno da soli, non devo dirlo io, e sono due giocatori molto forti. Chiesa lo vedo in un buon momento e credo che domenica possa fare la differenza. Lautaro sta andando molto forte e può essere l’uomo decisivo per l’Inter, ma occhio anche a Calhanoglu.“
A cura di Gabriele Giammona.