Inter, Zanetti: “Inzaghi? Non si possono perdere 11 partite”
In una lunga intervista per Repubblica.it Javier Zanetti, vicepresidente ed ex capitano dell’Inter, ha rilasciato dichiarazioni interessanti sulla stagione nerazzurra: in particolare su Simone Inzaghi e su Romelu Lukaku. Le sue parole.
L’intervista di Zanetti
Javier Zanetti ha cominciato così la sua intervista: “Di Inter ce n’è solo una ed è anche molto forte. Non sappiamo spiegarci la differenza di rendimento tra campionato e coppa, ma credo sia una questione di testa. L’organico non si discute”. Ha dichiarato la bandiera nerazzurra. “Il mister è un grande professionista, ma è il primo a sapere che i risultati in Serie A sono insufficienti. Non si possono perdere 11 partite. La squadra però lo segue ancora, altrimenti non avremmo vinto la Supercoppa, non saremmo ai quarti di Champions e in semifinale di Coppa Italia“.
Zanetti ha poi parlato della riunione notturna andata in scena dopo la sconfitta contro il Monza: “A me piace parlare a freddo, e non smetto mai di farlo. Ho cercato di capire, di ascoltare. Alla Pinetina ci siamo ripetuti che da una situazione del genere si esce solo restando uniti. Non possiamo perdere compattezza. Ho totale fiducia, sono un positivo di natura”. Poi un pensiero su Lukaku: “Il lungo infortunio lo ha condizionato. Per le sue caratteristiche fisiche, certi stop pesano tantissimo. Ora deve reagire: gli ho detto che gli siamo vicini, e che in questo finale di stagione i suoi gol potranno essere decisivi“.
L’ex capitano ha proseguito parlando della gara di ritorno contro il Benfica: “È una partita essenziale per il presente e per il futuro. Guai a fidarci dello 0-2 dell’andata: se lo facciamo, avremo tutto da perdere. Abbiamo un’opportunità enorme che non può sfuggire, e io sono convinto che ce la faremo. Ai nostri tifosi dico solo grazie. Non li deluderemo”. Infine un messaggio alla squadra: “Ho ripetuto ai ragazzi che dobbiamo essere una cosa sola, uniti e convinti. Mi aspetto una reazione d’orgoglio, ho capito che i giocatori sentono questa responsabilità. Nella mia carriera ho vissuto molti momenti del genere, so che la difficoltà si presenta all’improvviso e poi svanisce. E so che la prima risposta è sempre mentale, psicologica”.