La maglia nerazzurra da trasferta è di color bianco e verde-acqua e raffigura un mappamondo sia sulla parte frontale che su quella posteriore. Il motivo della presenza del planisfero è riconducibile al motto del club milanese: “Brothers and sisters of the world“. In Champions League, però, l’Inter ha presentato una seconda maglia diversa. La divisa con il mappamondo è stata indossata per la prima volta in questa stagione dai ragazzi di Inzaghi all’esordio in campionato contro il Lecce. In questa occasione, infatti, la maglia era proprio quella con raffigurato il planisfero. La squadra nerazzurra vinse poi quella gara 2-1 grazie al gol in extremis di Dumfries. Nella partita di Champions League contro il Viktoria Plzeň, invece, l‘Inter ha presentato una seconda maglia diversa: il mappamondo non era più raffigurato sulla casacca da gioco.
Secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, l’Inter e la Uefa hanno trovato un accordo per quel che riguarda le divise da gioco. Durante il processo di pre-approvazione delle maglie da gara, infatti, sia la società nerazzurra, sia lo sponsor di maglia, sono stati informati dell’impossibilità di applicare quel design con un colore a contrasto. Per cui, in maniera consapevole, l’Inter ha deciso di non far giocare i calciatori con la maglia tradizionale.
Ma perché questo divieto? Il regolamento della Uefa sulle divise da gioco è chiaro e si fa riferimento agli articoli 8.09 e 12. “Il motivo deve essere non pittorico, ad esempio non deve contenere immagini, illustrazioni o altri simboli (qualsiasi motivo non soddisfi questo requisito sarà considerato un elemento decorativo); Il modello non deve consentire a una persona ragionevole di identificare un produttore o uno sponsor rilevante per l’attrezzatura (qualsiasi modello che non soddisfi questo requisito sarà considerato un marchio”.
Infine, l’articolo 12 del regolamento Uefa aggiunge: “Gli elementi decorativi devono essere incorporati utilizzando una delle seguenti tecniche: trama jacquard; stampa tono su tono; goffratura; qualsiasi altra tecnica approvata per iscritto dall’amministrazione Uefa; inoltre devono essere rispettati i requisiti di contrasto del colore come stipulato“. Se pensate che sia la prima volta che l’Inter venga costretta a cambiare le proprie maglie in Europa vi sbagliate. Nel 2021/22, infatti, la società nerazzurra volle aggiungere alla casacca da gioco un biscione che appariva nelle gare di campionato, mentre “scompariva” in quelle di Champions proprio per i motivi sopra elencati. Anche nel 2010/11 accadde la stessa cosa, sempre riguardante il biscione nerazzurro. In quella occasione, però, il biscione si trovava sulla manica sinistra e fu sufficiente rimuovere la testa per rendere il design compatibile con le normative imposte dalla Uefa.