Inter, Onana: “Lo screzio con Dzeko? Se può aiutare a vincere…”
La storia dell’Inter è ricca di portieri fuoriclasse. Da Pagliuca a Toldo, per proseguire con l’eroe del triplete Julio Cesar e gli ultimi anni con Handanovic. Da questa stagione la dirigenza nerazzurra ha deciso di puntare su André Onana, arrivato a parametro zero dall’Ajax. Dopo un iniziale dualismo con il capitano, il portiere camerunense è diventato l’indiscusso titolare tra i pali. Di seguito l’intervista rilasciata dal portiere dell’Inter Onana a Culture, format realizzato dall’emittente DAZN.
Inter, l’intervista di Onana
Il portiere dell’Inter Onana comincia la sua intervista parlando delle sue origini e di cosa significhi per lui l’essere arrivato a questo punto della sua carriera: “Essere un giocatore dell’Inter è un sogno. È una cosa che non potevo neanche immaginare nella mia infanzia in Camerun. Vengo da un posto totalmente differente, da un villaggio dove non c’era la luce e da una famiglia umile. Ho capito di voler fare il portiere da bambino, perché mio fratello maggiore Christian era un portiere. Lo accompagnavo alle partite, gli portavo la borsa. Mi innamorai del ruolo vedendo come giocava“.
Oltre che per le sue abilità tra i pali, una delle caratteristiche principali di Onana è l’abilità di giocare da primo regista della squadra: “Non direi che ho imparato a giocare alla Masia con i piedi, perché sapevo già farlo prima. Quello che imparai al Barcellona è la fase di impostazione dal basso, imparare a leggere le situazioni. Però anche questo dipende dal modulo con cui scendi in campo. Non è la stessa cosa giocare con il 4-3-3 o con il 5-3-2. Preferisco giocare a 4 perché sono abituato, ma tutti gli schemi vanno bene se ci si intende e si gioca a calcio“.
Il portiere nerazzurro ha poi descritto il suo prototipo di portiere moderno: “Ho il mio modo di giocare e di vedere il calcio, soprattutto per quanto riguarda il portiere. Il nostro ruolo è cambiato molto negli ultimi 20 anni, si è trasformato. Un portiere moderno deve essere forte con i piedi e nell’1 contro 1, essere coraggioso e trasmettere sicurezza, e forte sulle palle alte. Avere un portiere con queste caratteristiche è un grande punto di forza rispetto a chi non ce l’ha”.
Il rapporto con Handanovic e lo screzio con Dzeko
Sul rapporto con Handanovic e sul battibecco avvenuto con Dzeko, infine: “Handanovic mi sta aiutando molto. Della prima volta che l’ho visto ricordo il suo volto serio. Io e lui siamo molto diversi sotto questo punto di vista perché io sono allegro, mi piace cantare, chiacchierare, mentre lui è molto calmo. Cosa è successo con Dzeko? Sono cose che succedono nel calcio. Io l’ho detto, se dobbiamo fare questo per vincere allora facciamolo sempre. Se devo gridare in quel modo per vincere, lo faccio”.