David Beckham dopo aver lasciato il mondo del calcio giocato è diventato il presidente dell’Inter Miami, squadra che milita in MLS. Dopo averlo tanto desiderato è riuscito ad ottenere il trasferimento di Lionel Messi nella sua squadra. L’ex Real Madrid, infatti, da quando è nel club americano, desidera migliorarlo e potenziarlo grazie anche alla presenza di veri campioni. Oltre la felicità per l’obiettivo raggiunto, David Beckham racconta anche il retroscena del trasferimento di Messi all’Inter Miami in un’intervista rilasciata ai microfoni di The Athletic.
Il colpo di mercato realizzato dal club americano si è dimostrato sin da subito vincente. Infatti, nella prima partita disputata da Messi con la sua nuova squadra, la Pulce ha trovato il gol della vittoria al minuto 94. Inoltre, nel match successivo ha realizzato una doppietta e ha regalato all’Inter Miami il pass per i sedicesimi di finale della Leagues Cup. L’acquisto di Messi, dunque, sta dando all’ex Manchester United esattamente ciò che desiderava.
Nell’intervista rilasciata ai microfoni di The Athletic, David Beckam ha raccontato cosa è successo quando ha avuto la certezza che Messi avrebbe giocato nel suo club: “Mi trovavo in Giappone con la mia famiglia e mi sono svegliato alle 5 del mattino perché il mio cellulare continuava a vibrare. Mia moglie si sveglia e mi dice: “Spegni il telefono!”. Guardo il mio telefono, mi metto gli occhiali e leggo: “Leo sta arrivando! È fatta! Lo ha annunciato!“ “È andato in TV e ha detto che verrà all’Inter Miami!” – dice a Vittoria – Mi viene la pelle d’oca a dirlo. Questo momento ha cambiato tutta la storia dell’Inter Miami.“
Infine, Beckham conclude: “È uno tra i momenti più belli della mia vita. Quello di Messi starà lassù, insieme ai più grandi trasferimenti nella storia dello sport americano. Portare Leo Messi all’Inter Miami, in MLS , l’anno dopo aver vinto i Mondiali, in una squadra che ha solo tre anni di vita è un risultato pazzesco. Non avrei mai pensato di vivere le stesse sensazioni come proprietario di quando ero un giocatore. In quel momento ho provato l’emozione che avevo quando entravo in campo a Old Trafford o a Wembley“.