Alla vigilia della finale di Champions League tra Manchester City e Inter, è intervenuto anche chi quella coppa l’ha alzata nel famoso anno del triplete. Marco Materazzi, uno degli eroi di quella annata, ha analizzato la gara in programma sabato 10 giugno alle 21:00 ai microfoni di Sky Sport. In questa intervista Materazzi ha ripercorso le tappe di quella notte per poi analizzare Inter e Manchester City, e in particolare il ballottaggio tra Dzeko e Lukaku.
L’ex Inter ha iniziato ricordando la finale di Madrid del 2021: “La notte prima abbiamo dormito tranquillamente, abbiamo anche mangiato Jamon perché a me e Stankovic lo avevano regalato. Abbiamo pensato andiamo godiamocela fino in fondo, poi andiamo in campo e quel che succede succede. Bello rivedere tutti gli eroi del triplete, mi fa piacere che fossero qui tutti perché siamo rimasti tutti molto legati all’ambiente”.
Su Inter e Manchester City: “Ora vogliamo che questi ragazzi ci diano una grande soddisfazione. Non sarà facile ma ce la metteremo tutta tutti quanti, giocatori in campo e interisti fuori. Loro sono stratosferici, però non vince la storia se no vinceremmo noi e non vincono i soldi se no vincerebbero loro. Loro sono molti forti, la cosa che mi preoccupa di più di loro, oltre al bel gioco, è che Pep li ha tenuti coi piedi per terra perché sa che noi italiani possiamo essere scomodi nelle finali. Avrei preferito un City più sicuro di sè, ma con Pep Guardiola in panchina non è così”,
Ha detto la sua anche sul ballottaggio che da giorni sta attanagliando i pensieri di Simone Inzaghi: “Dzeko o Lukaku? È un bel rebus, perché voi cosa fareste, cambiereste una squadra che nelle ultime partite decisive è sempre stata quella. Certo, Lukaku è in grande condizione. Però coi se e con i ma non si va da nessuna parte. Se gli altri vanno in vantaggio 2-0 poi come lo usi Lukaku dalla panchina? Io mi auguro che la scelta sia ponderata, anche se io fossi un giocatore che gioca titolare tutte le partite dagli ottavi alle semifinali e poi mi ritrovo in panchina in finale penso che potrebbe essere fastidioso. Detto ciò domani bisogna andare in campo tutti quanti quelli che saremo qui, più o meno 25 o 30 mila persone”.
Sulle figure più importanti di questa Inter: “Leader in questa squadra? Ne vedo tanti, come eravamo noi nel 2010. Potrei scegliere Barella, Onana, Calhanoglu, Lukaku stesso in questo finale di stagione mi ricorda un po’ me. È sempre il primo a incitare i compagni, a festeggiare coi compagni e questa è una cosa che fa bene alla squadra.”