Inter, Lukaku torna a Milano: le ultime sul rientro
La prima parte della stagione 2022/2023 di Romelu Lukaku è da dimenticare. L’attaccante belga, tornato all’Inter dopo appena un anno dal trasferimento al Chelsea, non ha vissuto mesi felici. Dopo aver saltato la maggior parte degli impegni con l’inter causa infortunio, appena 4 partite in campionato e una in Champions, Lukaku è partito con il Belgio per i Mondiali in Qatar. Anche qui, Lukaku ha saltato i primi impegni per l’infortunio e la sua Nazionale è uscita malamente ai gironi. L’ex Chelsea è tornato dunque a Milano per rimettersi al lavoro con i nerazzurri. Di seguito, le ultime sul rientro dell’attaccante dell’Inter Lukaku.
Inter, le ultime sul rientro di Lukaku
Come già annunciato venerdì 9 dicembre, Romelu Lukaku è tornato a Milano. Sabato 10 dicembre, l’attaccante belga si è messo subito al lavoro con la squadra per riprendere la migliore condizione. Il numero 90 nerazzurro, infatti, ha dimostrato di non essere al 100% in Qatar, giocando poche partite e sbagliando diversi gol nella partita decisiva contro la Croazia, fresca semifinalista del torneo dopo aver eliminato il Brasile, valida poi per l’eliminazione dei belgian red devils.
Lukaku è tornato a Milano e si è messo tutto alle spalle. La sua preoccupazione principale è ora quella di rientrare nel minor tempo possibile per aiutare l’Inter a dare battaglia al Napoli e alle altre inseguitrici.
Nella mattinata di sabato 10 dicembre, l’Inter si è ritrovata ad Appiano Gentile. Uno dei primi ad arrivare al campo di allenamento è stato proprio Lukaku, a distanza di 40 giorni dall’ultima volta. L’attaccante ha svolto lavoro in palestra, senza rientrare in campo con il gruppo. Nei prossimi giorni svolgerà in parte lavoro con il gruppo e in parte lavoro atletico. L’Inter non vuole rischiare e non vuole accelerare i tempi di recupero. L’obiettivo di Inzaghi è quello di avere Lukaku al 100% per la sfida contro il Napoli, prevista per il prossimo 4 gennaio.
Oltre a Lukaku, è rientrato in gruppo Darmian. Ancora a parte, invece, D’Ambrosio e Correa.